Madagascar: Beasley (Wfp), “siccità ha spinto le comunità sull’orlo della morte per fame. Non possiamo voltare le spalle”

“Una dopo l’altra, le siccità in Madagascar hanno spinto le comunità sull’orlo della morte per fame. Le famiglie stanno soffrendo e le persone stanno già morendo a causa della fame. Qui non parliamo di guerra o conflitto, qui parliamo del cambiamento climatico. Questa è un’area del mondo che non ha minimamente contribuito al cambiamento climatico, eppure ora, sono loro a pagarne il prezzo più alto”. Lo dichiara il direttore esecutivo del World Food Programme (Wfp), David Beasley, che fa appello al mondo affinché intensifichi gli sforzi e prenda iniziativa, dopo il suo viaggio nel sud del Madagascar dove una crisi invisibile sta colpendo l’area e intere comunità sono sull’orlo della morte per fame. “Ho incontrato donne e bambini che erano vivi a malapena, avevano camminato ore per arrivare ai nostri centri di distribuzione di cibo. E loro erano quelli abbastanza in salute da farcela”, ha raccontato Beasley da un centro nutrizionale nella regione. Il sud del Madagascar è colpito dalla peggiore siccità degli ultimi quaranta anni, con oltre 1,14 milioni di persone che sono nell’insicurezza alimentare. Di queste, si stima che 14.000 persone siano già in condizioni di “catastrofe” (livello 5 della scala Ipc), e raddoppieranno a 28.000 per ottobre.
La gravità della situazione, spiega una nota, ha costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie case in cerca di cibo mentre chi è rimasto fa affidamento a misure estreme per sopravvivere, come cibarsi di cibi selvatici. Le comunità si trovano in località difficili da raggiungere e con povere infrastrutture stradali, e in pochi sono riusciti ad avere accesso all’area.
Il tasso di malnutrizione acuta globale (Gam) nei bambini al di sotto dei cinque anni, in Madagascar, è quasi raddoppiato negli ultimi quattro mesi, arrivando ad un allarmante 16,5%. Tra i distretti maggiormente colpiti c’è quello di Ambovombe, dove i tassi di Gam al 27 per cento dipingono uno scenario a rischio della vita per molti bambini.
“È una situazione in cui anche il più temprato operatore umanitario scoppierebbe in lacrime”, ha affermato Beasley, aggiungendo che “non possiamo voltare le spalle alle persone che vivono qui mentre la siccità minaccia migliaia di vite innocenti. È ora il tempo di farsi avanti, agire e continuare a sostenere il governo malgascio nel trattenere l’onda del cambiamento climatico per salvare vite”. Il Wfp, agenzia delle Nazioni Unite, ha bisogno di 78,6 milioni di dollari per fornire cibo salvavita durante la prossima stagione di magra al fine di evitare lo svolgersi sotto i nostri occhi di una tragedia prevenibile.

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