Il “miglioramento” della situazione epidemiologica “è merito della campagna vaccinale che procede in modo spedito”. Lo ha ribadito questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, intervenendo alla Camera dei deputati per le Comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. “A metà aprile solo un adulto su quattro aveva ricevuto almeno una dose e appena uno su dieci aveva completato il ciclo vaccinale. Ad oggi, nell’Unione europea più di metà della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino”, ha spiegato il premier, aggiungendo che “in Italia la quota è quasi del 60% e circa il 30% della popolazione adulta ha completato l’intero ciclo di vaccinazione”. “I rischi legati alle varianti, e in particolare alla cosiddetta ‘variante Delta’, ci impongono di procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità”, l’indicazione di Draghi, per il quale “dobbiamo inoltre continuare a concentrarci sui soggetti più fragili, non ci devono essere distrazioni. I soggetti più fragili, come i più anziani, che sono maggiormente a rischio di morte o di ospedalizzazione”.
Grazie al “green pass”, “che facilita la partecipazione ad alcune tipologie di eventi e gli spostamenti tra Regioni, in caso di peggioramento del quadro epidemiologico”, viene consentito ai turisti esteri “di venire in sicurezza in Italia, per aiutare i nostri albergatori e ristoratori a ripartire dopo un anno e mezzo di difficoltà”, ha sottolineato il premier.
Il Consiglio europeo affronterà anche la “questione della solidarietà internazionale” circa i vaccini, la cui fornitura ai “Paesi più poveri non è soltanto una questione etica, ma anche una priorità sanitaria. Più a lungo dura la pandemia, più possibilità ci sono che il virus muti in varianti particolarmente contagiose e che possono sfuggire alla copertura del vaccino”.
Al Global Health Summit, organizzato dall’Italia insieme alla Commissione europea a Roma il 21 maggio scorso, “tutti i Paesi dell’Ue si sono impegnati a donare almeno 100 milioni di dosi di vaccini entro la fine dell’anno. L’Italia farà la sua parte e donerà 15 milioni di dosi”.