Consiglio d’Europa: Risoluzione Rampi, “diritto alla conoscenza” per piena partecipazione democratica

Per incoraggiare la partecipazione democratica e combattere la disinformazione e la manipolazione dell’opinione pubblica serve “massima trasparenza nella vita pubblica, un’informazione vivace e diversificata, un contesto educativo e culturale ricco”. Lo ha affermato l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa che, nella sua sessione plenaria in corso a Strasburgo, ha adottato una risoluzione che riconduce i tre requisiti citati a un “diritto alla conoscenza” da garantire a ogni cittadino perché possa esercitare la piena partecipazione democratica. Alla base della risoluzione, un rapporto preparato dal senatore Roberto Rampi. Questo “diritto alla conoscenza” è da crearsi con “un’ecologia di strumenti di politica pubblica” per “massimizzare l’accesso ai documenti ufficiali e ai registri di proprietà delle imprese, promuovere il libero accesso alla conoscenza scientifica e accademica, garantire media pluralistici e indipendenti con piena trasparenza della proprietà”, oltre che contrastare “la cultura della segretezza in alcuni settori della vita pubblica”. Accanto a queste misure ne servirebbero di più ampie per “incoraggiare la comprensione pubblica e il pensiero critico in una società democratica”. La risoluzione elenca nel concreto misure possibili per garantire tale diritto. Dall’Assemblea anche la proposta di “un sistema nazionale indipendente di monitoraggio della legalità, correttezza e completezza delle informazioni fornite da tutti i media nazionali”.

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