La proposta legislativa della Commissione europea del Digital Services Act (Dsa) e del Digital Markets Act (Dma) contiene “diverse disposizioni positive”, come “l’enfasi sulla protezione dei bambini e di altre persone vulnerabili dai contenuti illegali e la maggiore protezione di attori più piccoli (Pmi) per sostenere la concorrenza leale e l’innovazione”. Lo scrive oggi in una nota la Commissione degli episcopati dell’Ue (Comece) che fa sapere di aver partecipato nei mesi scorsi alla consultazione della Commissione stessa sulle normative citate, adottate nel dicembre 2020. Nel suo contributo, la Comece ha invitato le istituzioni dell’Ue a “definire procedure chiare e garanzie procedurali di trasparenza dei processi algoritmici e a salvaguardare la dignità dei lavoratori delle piattaforme, conciliando il progresso digitale con la cura della nostra casa comune”. Se le piattaforme online apportano vantaggi significativi ai consumatori e all’innovazione, scrive la Comece, “potrebbero però causare effetti negativi, come lo scambio e il commercio di beni, servizi e contenuti online illegali, che potrebbero colpire anche i bambini”, mentre l’uso improprio di sistemi algoritmici potrebbe “sviluppare impatti potenzialmente negativi sui diritti umani”. Da qui le 14 raccomandazioni che la Comece rivolge alla Commissione europea per “garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutte le persone”.