Stefano Tabò, presidente di CSVnet, la rete dei centri di servizio per il volontariato operanti in tutta Italia, si accinge a concludere il suo terzo mandato consecutivo. Dall’assemblea del 26 giugno a Roma uscirà infatti il consiglio direttivo che governerà l’associazione nei prossimi anni. Un percorso segnato negli ultimi tre anni dall’approvazione dei decreti correttivi per la messa a punto del nuovo Codice (2018) che ha introdotto anche la nomina di CSVnet all’interno del Consiglio nazionale (recentemente rinnovato). “Tre anni fa – afferma il presidente uscente – ho accettato il terzo incarico con l’intento di continuare ad accompagnare il sistema dei Csv nella transizione. I Csv hanno influenzato in maniera decisiva il percorso di attuazione della riforma del Terzo settore. Una delle novità più rilevanti è stata quella di concepirli come sistema, unendo la dimensione del radicamento territoriale con quella dell’integrazione nazionale. I centri di servizio per il volontariato sono stati investiti da un articolato processo di aggiornamento dell’organizzazione territoriale, il quale trova esito finale nel loro nuovo accreditamento che si è già completato per la grande maggioranza”. Il successore di Stefano Tabò alla guida di CSVnet sarà nominato dal nuovo direttivo che gli oltre 100 delegati dei 50 centri di servizio per il volontariato soci eleggeranno. Al termine dell’assemblea, che eleggerà anche l’organo di controllo e il Collegio dei garanti, il neo direttivo avrà il compito di nominare il presidente, i vicepresidenti e gli altri membri del comitato esecutivo. Articolati in una rete di circa 350 punti di servizio, con 800 addetti, i Csv erogano ogni anno a quasi 50mila organizzazioni non profit oltre 240mila servizi gratuiti. Tra questi, 15mila ore di formazione, 110mila consulenze, 46mila servizi logistici, quasi 8mila incontri di animazione, anche nelle scuole (csvnet.it).