“Non può esserci equità tra uomini e donne se si continuano a ignorare le loro differenze”. È il messaggio lanciato dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto oggi al convegno “Medicina e politiche di genere al tempo di Covid-19. Il punto di vista degli Irccs lombardi”. “La pandemia ha avuto un impatto importante sulla vita di tutti, ma con differenze di genere che è bene mettere in luce per saperle meglio superare – afferma Sileri -. Non mi riferisco solo alla medicina genere-specifica, ma in generale alle ‘politiche di genere’ perché sappiamo bene che i determinanti di salute e le condizioni di benessere del singolo sono definite dall’insieme delle variabili non solo fisiche, ma anche ambientali, sociali, culturali e relazionali in cui vive ed interagisce”.
Secondo il sottosegretario, parità, equità, appropriatezza sono principi che vedono imprescindibilmente il tema del “Gender equality” come prioritario: “Non possiamo parlare di vera medicina personalizzata se non concentriamo maggiori sforzi sulla ricerca clinica di genere” e la pandemia “ci ha ricordato ad esempio che, seppur in casi rari, uomini e donne possono avere differenti risposte ai vaccini”.
Il ruolo degli Irccs nella promozione della “Gender equality” è centrale. “Il loro fare rete è di fondamentale importanza per mettere a fattore comune le eccellenze e amplificarle con un unico filo rosso che tenga insieme ricerca, politiche, sanità pubblica e territorio. Realizzare programmi di prevenzione, sviluppare metodologie diagnostiche e terapie su misura per l’uomo e per la donna – conclude – costituiscono in tal senso un’opportunità di confronto e costruzione di percorsi trasversali e collaborazione scientifica su tematiche attuali e condivise, per un ‘sistema’ salute inclusivo e attento dove la parola chiave è centralità del paziente”.