“Il Pnrr italiano si iscrive nel quadro di una risposta coordinata e senza precedenti dell’Ue alla crisi Covid-19, una risposta che si propone di affrontare le sfide comuni europee, perseguendo la transizione verde e digitale, e di rafforzare la resilienza economica e sociale e la coesione del mercato unico”. Una nota di Bruxelles precisa alcuni elementi quadro della risposta comunitaria alla pandemia e ai suoi effetti, entro cui si inseriscono i 191,5 miliardi di aiuti concessi all’Italia. Occorre infatti considerare che il dispositivo per la ripresa e la resilienza, al centro di NextGenerationEu, metterà a disposizione fino a 672,5 miliardi di euro a sostegno degli investimenti e delle riforme in tutta l’Unione. “L’analisi della Commissione, basata sui criteri stabiliti nel regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, ha valutato in particolar modo se gli investimenti e le riforme” esposti nel piano italiano “sostenessero la transizione verde e digitale, se contribuissero a risolvere le criticità individuate nell’ambito del semestre europeo e se rafforzassero il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica e sociale dell’Italia”. Nella sua valutazione la Commissione ha appurato che il piano dell’Italia “riserva il 37% della spesa totale a misure di sostegno agli obiettivi climatici: include tra l’altro investimenti per finanziare un programma di ristrutturazioni su larga scala finalizzato a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, nonché interventi per promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile, idrogeno compreso”. Dedica inoltre “un’attenzione particolare alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dei trasporti, con investimenti nella mobilità urbana sostenibile e nelle infrastrutture ferroviarie”.
Dalla valutazione della Commissione risulta che “il 25% della dotazione complessiva del piano dell’Italia è destinato a misure che favoriscono la transizione digitale, tra cui investimenti nella digitalizzazione delle imprese e nell’ampliamento delle reti ultraveloci a banda larga e della connettività 5G. Altri investimenti sono tesi alla digitalizzazione della pubblica amministrazione: gli interventi previsti in tal senso interesseranno tanto la pubblica amministrazione in generale quanto i settori della sanità, della giustizia e dell’istruzione”.