Rifondare l’economia, mettendo al centro l’uomo, creando le condizioni sociali, economiche e anche normative affinché si attivino processi produttivi dal basso, generati grazie al “capitale della fraternità”. È la sfida di cui si occupa la riflessione teologico-economica contenuta nell’ultimo libro del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, dal titolo: “Francesco d’Assisi e l’economia della fraternità”, che sarà presentato domani, mercoledì 23 giugno, alle ore 11, nella sala Nassirya del Senato della Repubblica a Roma. Il volume, pubblicato da Edizioni Francescane Italiane, sarà presentato da Luigino Bruni, ordinario di Economia politica alla Lumsa, che ha curato la prefazione del libro, e dalla giornalista Safiria Leccese, che, in una sua recente pubblicazione (“La ricchezza del bene”), si è occupata di storie imprenditoriali etiche, sostenibili e solidali. “Francesco d’Assisi e l’economia della fraternità” entra nel merito della questione: urge un rinnovamento socio-economico globale, divenuto ancora più necessario dopo la pandemia da Covid-19. L’analisi si inserisce nel solco del messaggio lanciato da Papa Francesco, il primo maggio 2019, ai giovani economisti, change maker ed operatori economici di tutto il mondo, invitati dal Santo Padre a un convegno in Assisi per sigillare un “patto” per il rinnovamento dell’economia. Seguendo questo filone l’autore spiega con accurati rinvii alle fonti francescane “come il Santo di Assisi abbia gettato le basi di una nuova economia che anche i governi nazionali dovrebbero riscoprire, valorizzare e sostenere”.