“Unisco la mia voce a quella dei vescovi del Myanmar, che la scorsa settimana hanno lanciato un appello richiamando all’attenzione del mondo intero l’esperienza straziante di migliaia di persone che in quel Paese sono sfollate e stanno morendo di fame”. Così il Papa, al termine dell’Angelus di ieri. “Noi supplichiamo con tutta la gentilezza di permettere corridoi umanitari – l’appello del Santo Padre con le parole dei presuli locali – e che chiese, pagode, monasteri, moschee, templi, come pure scuole e ospedali siano rispettati come luoghi neutrali di rifugio”. “Che il Cuore di Cristo tocchi i cuori di tutti portando pace nel Myanmar!”, l’auspicio di Francesco, che ha citato anche la Giornata mondiale del rifugiato per lanciare un altro appello: “Apriamo il nostro cuore ai rifugiati; facciamo nostre le loro tristezze e le loro gioie; impariamo dalla loro coraggiosa resilienza! E così, tutti insieme, faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia”.