“Continua il calo nell’incidenza settimanale” dei casi da Covid -19 e più precisamente “19 per 100.000 abitanti (07/06/2021-13/06/2021) vs 26 per 100.000 abitanti (31/05/2021-06/06/2021), secondo i dati flusso Iss”. Dunque, “l’incidenza è sotto il valore di 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio. La campagna vaccinale progredisce velocemente e l’incidenza è a un livello che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi”. Scendendo nei particolari, è questa la fotografia offerta dal report del monitoraggio sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità relativo al periodo 7 giugno–13 giugno.
Nel periodo 26 maggio-8 giugno 2021, “l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,69 (range 0,68– 0,73), stabile rispetto alla settimana precedente, e sotto l’uno anche nel limite superiore”.
Tutte le Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso secondo il Dm del 30 Aprile 2020 tranne tre: Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Molise, a rischio moderato. Tutte le Regioni/Province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno”. Inoltre, “nessuna Regione/Province autonome supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 6%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 688 (08/06/2021) a 504 (15/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (6%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 4.685 (08/06/2021) a 3.333 (15/06/2021)”. Quattro Regioni, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia e Veneto, riportano una allerta di resilienza, nessuna riporta molteplici allerte. Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (3.961 vs4.992 la settimana precedente). “La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (40,3%vs 40,3% la scorsa settimana). In calo la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,4% vs 38,6%”). Infine, “il 22,4% è stato diagnosticato attraverso attività di screening”.