“La famiglia è una benedizione, un dono del Signore, che sta nell’amore, sul quale l’unione familiare va costruita, perché solo l’amore può dare vita nuova ai rapporti, anche nelle crisi, e portarci fiducia e speranza”. Queste le parole di suor Maria Rosa Bernardinis, priora del monastero Santa Rita da Cascia, in occasione della Festa della famiglia, che si terrà domenica 20 giugno nella basilica della ‘santa degli impossibili’. Per l’occasione a Cascia arriveranno numerose famiglie che festeggiano l’anniversario di matrimonio con i bambini. A queste vanno gli auguri della priora “di essere specchio dell’amore di Dio e moltiplicare il loro amore, espandendolo attraverso la solidarietà. Così, praticando l’ascolto, il dialogo e il perdono, in casa e fuori, ispirerete le società e sarete semi di pace, come la nostra Santa Rita”. Dalla agostiniana arriva anche un pensiero alla recente strage di Ardea: “Alla vigilia dei funerali dei due fratellini, prego perché il Signore sostenga nel dolore la famiglia, come pure quella dell’uomo che ha provato a proteggerli ed è stato ucciso insieme a loro. Nella vita del giovane omicida e suicida, vedo troppi condizionali, soprattutto avrebbe dovuto avere cure adeguate per la sua salute mentale e avrebbe potuto essere aiutato prima della tragedia. Queste ombre mettono in luce un urgente bisogno, per il quale mi rivolgo al ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Necessita maggiore attenzione da parte dello Stato alle famiglie con fragilità psichiche e socio-economiche, perché non vengano lasciate sole e perché per nessuno esistano strade intentate di aiuto”. La priora chiude con un riferimento alla pandemia e una riflessione: “Nei mesi di chiusura, abbiamo accolto la solitudine di molti, principalmente chi forma un nucleo familiare unipersonale (stando ai dati Istat 2019, in Italia sono 8,6 milioni). Mi chiedo quanti di loro siano stati impossibilitati a riunirsi con chi sentivano ‘congiunto’, ma non rientrava nel perimetro circoscritto dai Dpcm. Noi monache siamo state e siamo famiglia per molti e capiamo che tutti hanno il diritto di ‘fare famiglia’ con coloro ai quali sono legati dal cuore e non soltanto dalle mura di una stessa casa o dai confini di un comune. Perciò, auspico maggiore sensibilità sulla famiglia, perché, pur capendo ragioni di sicurezza, l’isolamento non è una condizione umana sana”.