“Uscire con successo dalla pandemia richiede coordinamento, soprattutto all’interno dell’area euro. Dobbiamo continuare a rafforzare le nostre istituzioni e a favorire un clima di fiducia reciproca. E dobbiamo restare uniti – come europei – per affrontare le sfide più grandi dei nostri tempi – il cambiamento climatico e la disuguaglianza”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, intervenendo a Barcellona al “Cercle d’Economia” in occasione del conferimento del “Premio per la costruzione europea”.
“Da decenni, il resto del mondo guarda all’Europa per la sua capacità unica di combinare equità e prosperità. Di questo siamo orgogliosi”, ha sottolineato il premier. “La pandemia da Covid-19 – ha osservato – ha colpito le nostre vite e le nostre società in maniera devastante. Hanno perso la vita almeno 3,8 milioni di persone – un quinto delle quali in Europa”, ha proseguito, evidenziando che “l’incertezza creata dalla pandemia, assieme alle misure adottate per il suo contenimento, hanno inciso pesantemente sull’economia”. “Il prodotto interno lordo dell’Unione europea è calato di 6,1% – la maggiore contrazione mai registrata”, ha aggiunto, notando però come “lo sviluppo di alcuni vaccini efficaci ha tracciato un percorso ben definito per uscire da questa crisi”.
“Gli sforzi vaccinali ci hanno inoltre permesso di riaprire le nostre economie. C’è un ritorno alla crescita”, ha precisato di Draghi convinto che le “previsioni potrebbero essere riviste al rialzo, con il ritorno della fiducia fra le imprese e le famiglie”. “Il nostro obiettivo minimo – ha spiegato il premier – deve essere quello di riportare l’attività economica almeno in linea con la traiettoria precedente alla pandemia. Solo allora potremo dire di aver superato gli effetti della crisi sanitaria sulle nostre società e sull’occupazione”. Lo sguardo del presidente del Consiglio si è allargato al mondo: “Dobbiamo continuare ad investire nella ricerca, oltre ad accelerare l’impegno a garantire un accesso diffuso ai vaccini. Sostenere i nostri scienziati ci porrà anche in una situazione decisamente migliore nel caso in cui dovessimo affrontare un’altra pandemia”. Draghi ha anche posto l’attenzione sul fatto che “dobbiamo fare in modo che la ripresa sia equa e sostenibile. Nel recente passato ci siamo dimenticati dell’importanza della coesione sociale”. Inoltre, “dobbiamo garantire una maggiore attenzione al cambiamento climatico”, perché “non possiamo uscire dalla crisi sanitaria per poi entrare, da sonnambuli, in una crisi ambientale”.