Da un anno e mezzo la pandemia da Covid-19 ha minacciato la nostra salute, frenato l’economia mondiale e sconvolto radicalmente le nostre vite. Secondo un report dell’Oms la situazione in cui ci troviamo oggi avrebbe potuto essere evitata se il mondo avesse reagito più rapidamente. Impressionante, invece, la rapidità con la quale il mondo scientifico ha scoperto e sviluppato i vaccini dei quali è ora urgente garantire un accesso universale ai vaccini. Lo ribadisce Fernando de la Iglesia Viguiristi, professore di Economia internazionale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e corrispondente dalla Spagna de “La Civiltà Cattolica”, nell’ultimo numero della rivista in uscita sabato.
Nel suo articolo, l’autore esamina la situazione e analizza le argomentazioni delle aziende farmaceutiche, contrarie alla sospensione dei brevetti, sottolineando che “l’accesso disuguale ai vaccini mette a repentaglio vite un po’ ovunque”. Pertanto “il rimedio per garantire la nostra sicurezza e il rilancio dell’economia è la vaccinazione globale. Per riuscirci, bisogna fabbricare, distribuire e inoculare più di 8.000 milioni di dosi, e la questione si riduce a come gestire l’emergenza nell’attuale cornice legale di protezione dei Dpi”. In questa situazione, secondo l’economista, è venuto alla luce il vero obiettivo delle aziende farmaceutiche: “mantenere tutto il potere ottenibile sul mercato il più a lungo possibile, allo scopo di massimizzare i profitti. Ma in circostanze come quelle che stiamo attraversando tocca ai governi intervenire più direttamente per risolvere il problema della somministrazione dei vaccini. auspicando un’esenzione dalla validità dei brevetti per i vaccini scoperti, come viene richiesto dai Paesi a basso reddito presso l’Organizzazione mondiale del commercio”. “Ci troviamo in mezzo a una catastrofe, e sarebbe una sventura per tutti – il monito conclusivo – se la Ue e gli Usa non fossero all’altezza della situazione e non si adoperassero per risolverla al meglio” facendo ogni sforzo possibile per “realizzare una vaccinazione universale”.