Strage Ardea: don Swiatek (parroco), “una ferita profonda per la comunità. Chiamati a superare l’assistenzialismo e a costruire relazioni profonde”

“La comunità parrocchiale vive un momento di tristezza e sgomento e si stringe con affetto e nella preghiera alle famiglie colpite”: sono parole di don Martino Swiatek, parroco della chiesa dell’Assunzione Beata Vergine Maria a Lido dei Pini, ad Ardea (Rm), nel cui territorio ricade il consorzio residenziale di Colle Romito, dove ieri un uomo ha ucciso tre persone, due bambini e un anziano, prima di togliersi la vita. Contattato dal Sir, don Swiatek ha spiegato che la parrocchia “è abituata ad accogliere molti turisti e a passare da 9mila abitanti in inverno a 20mila in estate. Eppure, dietro giardini curati e villette di famiglie benestanti, si nascondono povertà profonde, fatte anche di solitudine e disagio”. Secondo il parroco di Lido dei Pini, la pandemia ha acuito le difficoltà: “Molti qui vivono di lavori in nero, venuti a mancare con il Covid e la Caritas parrocchiale, che fino a due anni fa seguiva 15 famiglie, ora ne aiuta 60. Molte vivono proprio a Colle Romito. Quella di ieri è una tragedia immane, ma non è un fatto isolato: la scorsa settimana, un uomo della zona è entrato con un’auto dentro un negozio e ha picchiato i proprietari”. In un’area in cui non esistono luoghi di aggregazione, la parrocchia si interroga sulla propria missione: “Non si può prevenire ciò che non si può prevedere. La ferita inferta sanguinerà per molto. Di fronte a un abisso di sofferenza, siamo chiamati a superare l’assistenzialismo e a costruire relazioni profonde. Vorremmo organizzare una veglia di preghiera all’aperto a Colle Romito per chi ha perso la vita. Lo faremo in accordo con le famiglie e con la massima cura e rispetto per la loro situazione”, conclude don Swiatek.

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