In occasione della Festa del Sacro Cuore di Gesù, molto sentita nel Paese, la Conferenza episcopale nicaraguense (Cen) ha diffuso un messaggio alla nazione, nel quale affronta le questioni più problematiche del Paese, e in particolare la mancanza di libertà e democrazia, anche in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Come è noto, dal 3 giugno le autorità giudiziarie e di polizia del regime hanno scatenato un’offensiva contro l’opposizione nicaraguense, arrestando quattro pre-candidati alle presidenziali: Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Felix Maradiaga e, da ultimo, Juan Sebastián Chamorro. Riguardo alla crisi politica, economica e sociale, i vescovi scrivono: “Vogliamo illuminare le coscienze e indicare cammini di amore, conversione, riconciliazione, unità e speranza, per costruire un Nicaragua sulle basi della pace e della giustizia”.
Pertanto, “condanniamo tutto ciò che si propone di nuocere alla pace, che è basata sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani. Dobbiamo lavorare insieme, consapevoli che “la pace senza giustizia è solo un sogno”. Viene, inoltre, evidenziata la necessità della separazione dei poteri: “Vogliamo e preferiamo per il Nicaragua un sistema democratico, dove l’autorità politica è responsabile nei confronti del popolo e gli organi rappresentativi devono essere soggetti a un controllo effettivo da parte del corpo sociale”.
Per quanto riguarda la campagna elettorale elettorale, la Cen chiede “elezioni libere, credibili, osservate a livello nazionale e internazionale, che a loro volta consentano l’elezione e anche la sostituzione dei rappresentanti”. In particolare, “dobbiamo tutti pretendere, con i mezzi a disposizione, il rispetto del voto popolare affinché, a seguito di elezioni libere e trasparenti, possa emergere un governo eletto dal popolo sovrano”.
Prosegue il messaggio: “In coscienza, dobbiamo scegliere di eleggere rappresentanti che rispettino la dignità della persona, i diritti umani, la libertà, la vita dalla fecondazione nel grembo materno fino alla morte naturale e la famiglia naturale e tradizionale come Dio l’ha creata”.
Per quanto riguarda la pandemia del Covid-19 (in Nicaragua sottovalutata e minimizzata dalle autorità, con poca trasparenza sui numeri effettivi) i vescovi sottolineano che la povertà è stata aggravata “dalla grande disuguaglianza sociale che emargina e discrimina ampi settori della popolazione”, mentre ancora oggi “non si è liberi dal rischio di contagio”. Per tutte queste priorità, l’episcopato ha annunciato nel mese di giugno giornate nazionali di preghiera “dedicate in modo particolare al Sacro Cuore di Gesù”, poiché “per tutti i credenti la preghiera è la nostra forza. Nessuno ci tolga la nostra speranza”.