“Il grande dolore per la morte improvvisa del nostro carissimo vescovo di Huari, Ivo Baldi Gaburri, è confortato dalla sua esemplare testimonianza di vita da tutti riconosciuta. È doveroso ricordarla”. Così il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, aprendo la messa di commemorazione di mons. Ivo Baldi, morto a causa del Covid-19. La messa esequiale è stata celebrata domenica scorsa a Piscobamba. “La sua personalità mite e coraggiosa – ha ricordato il presule -, semplice e creativa, gentile e a volte anche ironica, dedita in modo appassionato alla missione in Perù per ben 45 anni. Qui si è profondamente inculturato fino al punto che aveva deciso di rimanerci in vita e dopo la morte”.
Vescovo prima a Huaraz e poi a Huari, diocesi che ha iniziato il suo percorso con lui, il lavoro ordinario di mons. Baldi era quello di “essere sempre sulla strada per far visita alle tante comunità – ricorda mons. Cancian -, incontrare i sacerdoti, aiutare e sostenere le piccole comunità povere di risorse ma ricche di fede, portando ovunque il conforto umano e spirituale”. “Quasi sempre in viaggio su strade impervie (velocità di crociera 25 km/h), territorio che lui conosceva palmo palmo e che, su richiesta, ti descriveva in modo poetico e coinvolgente. Era diventata la sua terra: in mezzo alle montagne, quasi sempre da solo, meditava sulla bellezza della natura, sulla Parola di Dio e teneva vivi i contatti con tutti, come un padre premuroso e affezionato. In questo modo ha realizzato un ministero straordinariamente umano ed evangelico”. Infine, il “grazie” del presule a “don Ivo”: “Con la tua testimonianza hai dato gloria a Dio e servito con passione la Chiesa, in particolare la Chiesa di Castello, Huaraz e Huari, con lo spirito missionario che Papa Francesco sta chiedendo a noi tutti”.