“Occorre uno sforzo corale di tutta la società e delle sue istituzioni, per porre fine a questa grave violazione dei diritti dell’infanzia e rendere effettivamente vigente il diritto dei bambini a un avvenire da loro liberamente scelto”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, che coincide con l’Anno proclamato dalle Nazioni Unite per l’eliminazione del lavoro minorile.
Il Capo dello Stato sottolinea “la necessità di un impegno concreto e solidale da parte degli Stati contro una piaga intollerabile che coinvolge ancor oggi, secondo le stime dell’Organizzazione internazionale del lavoro, oltre 150 milioni di bambini”.
“L’ambizioso obiettivo – ricorda – è di porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme (compreso il turpe reclutamento e uso di bambini soldato), entro il 2025. Si calcola che oltre 70 milioni di ragazze e ragazzi siano costretti nel mondo a svolgere attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e la loro integrità”. “Oltre 100 milioni di bambini, negli ultimi vent’anni, sono stati affrancati dal lavoro minorile, un rischio che si è, invece, accentuato durante la pandemia, specie nei Paesi più fragili, ove si è manifestato un rapporto tra aumento della povertà, chiusura delle scuole e spinta all’ingresso di minori nel mercato informale del lavoro”, osserva il presidente, evidenziando però che “l’Italia non è esente, purtroppo, dal fenomeno del lavoro infantile, incluso lo sfruttamento da parte della malavita organizzata, situazione che compromette il futuro di nostri giovani e della intera società”. “In questo senso, le iniziative di sensibilizzazione previste in questi giorni in Italia sono particolarmente meritevoli”, conclude Mattarella.