“Ho chiesto al Signore di lasciarmi qui fin quando voi non sarete pronti”. Queste, racconta in un’intervista al Sir Roberto Corbella, padre di Chiara Corbella Petrillo, la giovane romana morta il 13 giugno di nove anni fa, e della quale è in corso la causa di beatificazione, le parole della figlia ai genitori nell’ultimo periodo di vita. Un periodo che, ricorda il papà con voce lievemente incrinata dalla commozione, “Chiara ci ha fatto vivere come una cosa normale. Il fatto che molti continuino a parlare di lei in vari contesti ce la fa sentire ancora viva, presente. Penso a quei genitori che perdono un figlio a causa di un incidente o in situazioni violente o drammatiche, come la povera ragazza morta l’altro ieri a Genova dopo il vaccino, e mi ritengo fortunato. Nel suo ultimo periodo di vita Chiara ci ha accompagnati. E non è stato un brutto periodo: eravamo tutti uniti, c’era un’atmosfera positiva, allegra. Si rideva e scherzava, e Chiara era la prima. Le persone che ci venivano a trovare rimanevano sorprese: si aspettavano di trovare facce tristi, musi lunghi, e invece trovavano un’atmosfera di gioia”.
Insomma, non è stata la famiglia ad accompagnare Chiara nell’ultima sua fase di vita, ma Chiara ad accompagnare loro chiedendo al Signore di non morire finché non fossero “pronti”.
Il suo funerale è stato una festa d’ingresso al cielo. “Siamo stati travolti da questa situazione e sorpresi dalla moltitudine di persone, venute da ogni parte d’Italia, per salutarla, e dalla presenza di tv e giornalisti, per noi del tutto inaspettata – racconta Roberto –. Ci sorpresero anche le parole del cardinale Vallini: ‘Abbiamo una nuova Gianna Beretta Molla’”. Il 21 settembre 2018, decimo anniversario del suo matrimonio, si è aperta la causa di beatificazione di Chiara. Gli chiediamo come immagina oggi sua figlia. “Sempre sorridente – risponde – e, conoscendola, anche un po’ divertita nel vedere tanto clamore intorno a lei”.