“Noi siamo una Chiesa viva, mai scismatica”. Risponde così il vescovo di Essen in Germania e vice presidente della Comece, mons. Franz-Josef Overbeck, alla domanda se è vero che nella Chiesa tedesca esistono e sono forti le spinte scismatiche. Parlando questa mattina a Roma con i giornalisti, al termine dell’udienza che la presidenza della Comece ha avuto con Papa Francesco, il vescovo Overbeck spiega: “Siamo una Chiesa viva che ha scelto una via sinodale per reagire a questa situazione così difficile dell’abisso degli abusi sessuali commessi dai preti”. A suo parere, inoltre, la Chiesa – non solo in Germania ma in generale in Europa – non è ad “un punto morto”, come ha scritto il cardinale Marx. “Io direi piuttosto che ci troviamo in un punto di cambiamento di fronte al quale dobbiamo scegliere una nuova via da percorrere, questo è importante”. Il vescovo di Essen è stato interrogato anche sulla questione delle benedizioni delle coppie omosessuali: “Siamo una Chiesa pastorale. Se gli omosessuali ci chiedono qualche benedizione, perché no?”. Ma lei lo ha mai fatto? “Io no, come vescovo no. Anche perché non ci sono state tante domande”. Riguardo al “responsum” della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui, con l’accordo di Papa Francesco, la Santa Sede ha esplicitamente affermato che la Chiesa “non dispone, né può disporre, del potere di benedire unioni di persone dello stesso sesso”, il vescovo ha fatto osservare: “Il Papa è anche un Papa pastorale. E a noi ci ha sempre detto di servire la gente”. Mons. Overbeck ha poi risposto anche a una domanda sul celibato: “Qui siamo certamente ad un punto morto, perché le vocazioni sacerdotali sono diminuite, fino al punto zero. E non solo in Germania ma quasi in tutta l’area dell’Occidente. Dobbiamo quindi capire cosa ci sta dicendo Dio. Magari ci sono uomini sposati che potrebbero fare questo servizio. Sappiamo che ce ne sono alcuni nelle Chiese ortodosse. Nella tradizione romano-cattolica è un’altra cosa, ma sono veramente preoccupato per l’assenza dei preti. Perdiamo così il carattere sacramentale della Chiesa e questo non può e non deve essere”. Il vescovo ha quindi raccontato della situazione nella sua diocesi dove, negli ultimi 12 anni, ci sono state ci sono state 1 o 2 ordinazioni ogni anno a fronte di 20 o 30 sacerdoti morti: “Siamo in un cambiamento anche spirituale che chiede oggi di riformulare il matrimonio sia il celibato”.