“Durante la pandemia si è verificato un impoverimento delle famiglie di persone con disabilità. Il sistema di welfare non ha funzionato, non è riuscito a proteggerle. Occorre passare da un welfare di protezione a uno di inclusione. Per fare ciò, bisogna capire cosa non ha avuto efficacia. In modo da potere costruire politiche di intervento”. Lo ha detto Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana superamento handicap (Fish), intervenendo al convegno online “Coltivare la vita in ogni età e per ogni persona”, organizzato dalla Fondazione Zancan. “Tutte le norme intervenute a tutela di diritti costituzionali, il più delle volte, non hanno prodotto gli effetti sperati. L’impoverimento delle famiglie con persone con disabilità ha causato un impoverimento sociale. Durante la pandemia, noi abbiamo fatto rete, il Terzo settore è sceso in piazza a loro supporto nelle criticità del momento. Dobbiamo evitare che pandemie future possano aumentare di più questo divario”.
Soffermandosi sull’impegno del Terzo settore, Falabella ha osservato che “ha supplito alle mancanze dello Stato”. “Questo è il momento di riformare il nostro sistema di welfare: vogliamo essere artefici del cambiamento. Costruire un’ordinarietà di interventi con una concreta applicazione. Non basta la norma, il finanziamento pubblico, bisogna fare uscire le famiglie dall’isolamento. Al centro del cambiamento di programmazione e di pensiero vanno messe le famiglie e le persone con disabilità. Non possiamo intervenire pensando a compartimenti stagni. Occorre costruire percorsi di presa in carico e di riconoscimento di diritti di cittadinanza. Questo è il grande cambiamento culturale necessario”.