Il pendolarismo interregionale è un tratto che accomuna il 6% dei lavoratori europei: nel 2020, su 192 milioni di occupati (15-64 anni), oltre 12 milioni di persone per recarsi al lavoro hanno dovuto viaggiare da una regione all’altra all’interno del proprio Paese di residenza. Il tasso più alto di pendolarismo regionale nel 2020 è stato registrato – come dimostra uno studio di Eurostat – in Belgio, dove il 21% degli occupati ha attraversato un confine regionale per andare a lavorare. Alto è il tasso anche nei Paesi Bassi (13%), in Lituania, Germania, Austria (11%) e in Danimarca (10%). È quasi la metà dei lavoratori della provincia belga del Brabant Wallon a fare il pendolare. Ci sono però anche 2 milioni di occupati europei (sempre tra i 15 e i 64 anni) che fanno i pendolari oltre il confine del Paese di residenza (1% di tutti gli occupati). Il tasso più elevato di pendolarismo transfrontaliero per lavoro a livello nazionale nel 2020 è stato registrato in Slovacchia, dove il 5% degli occupati si è recato per lavoro in un altro Paese, seguito da Estonia, Lussemburgo e Croazia (3%). La regione del Lussemburgo belga è dove il pendolarismo transfrontaliero è più praticato (32%); alta la percentuale anche per la regione di Treviri in Germania (15%) e per la Lorena in Francia (13%).