“Azione contro la fame rispetta i principi umanitari, è neutrale, apolitica e imparziale. La nostra attività è guidata unicamente dai bisogni e dalle sofferenze del popolo dell’Ituri”. Lo ha dichiarato Benjamin Vienot, direttore di Azione contro la fame nella Repubblica democratica del Congo, commentando l’attacco contro i propri uffici a Drodo, in Ituri, di venerdì scorso sono stati saccheggiati. L’organizzazione, presente nel Paese dal 1997, condanna fermamente questo attacco e in una nota precisa che lo staff “è al sicuro ma i suoi componenti sono rimasti colpiti dalla violenza degli eventi. Alcuni sono stati condotti a Bunia per garantire loro sicurezza e cure psicologiche”.
Da dicembre, spiega l’organizzazione umanitaria presente nella Repubblica democratica del Congo dal 1997, più di 68.000 persone, tra cui bambini malnutriti e persone vulnerabili, hanno avuto accesso all’assistenza sanitaria di base grazie agli interventi di Azione contro la fame, promossi attraverso cliniche mobili e cinque strutture sanitarie, tra cui quella di Drodro. Quasi 20.000 persone che vivono nei campi di Drodro e Rhoo, così come 8.500 sfollati e le comunità ospitanti, hanno beneficiato dell’accesso all’acqua potabile e alle strutture igieniche e sanitarie.
Dal 2017, l’Ituri sta affrontando un conflitto armato alimentato da tensioni, che si sono intensificate nel gennaio 2019 e, di nuovo, nell’aprile 2020. Gli scontri hanno ampiamente compromesso la situazione umanitaria nella zona: 1,6 milioni di persone sono sfollate e quasi 2,8 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria. All’inizio di maggio, il presidente della Repubblica democratica del Congo ha dichiarato lo stato d’assedio nella provincia per combattere la crescente insicurezza.