“In questo periodo nutriamo tutti un sentimento di riconoscenza verso chi si dedica instancabilmente a contrastare la pandemia, che non cessa di mietere vittime e che, allo stesso tempo, mette alla prova il nostro senso di solidarietà e di fratellanza”. Lo dice Papa Francesco nel videomessaggio inviato ai partecipanti alla quinta conferenza internazionale “Exploring the Mind, Body & Soul. How Innovation and Novel Delivery Systems Improve Human Health”. “Ecco perché – spiega – pensare e tenere al centro la persona umana esige anche una riflessione sui modelli di sistemi sanitari aperti a tutti i malati, senza alcuna disparità”.
Soffermandosi su uno dei tre temi del convegno, il corpo, il Papa evidenzia che “non siamo spiriti puri”. “Per ognuno di noi, tutto inizia con il nostro corpo, ma non solo: dal concepimento alla morte noi non semplicemente abbiamo un corpo, ma siamo un corpo, e la fede cristiana ci dice che lo saremo anche nella risurrezione”, osserva il pontefice. Che sottolinea l’importanza del “progresso del sapere” che, applicato alle scienze mediche, “si traduce in ricerche più sofisticate e in cure sempre più adeguate e precise”. “Basti solo pensare al vasto campo della ricerca nell’ambito della genetica, indirizzata al superamento di svariate malattie. Essa, d’altra parte, pone anche alcuni interrogativi antropologici ed etici di fondo, come, ad esempio, la questione della manipolazione del genoma umano per controllare o addirittura superare il processo di invecchiamento, oppure per giungere a un potenziamento alterato dell’essere umano”.