“L’apertura al trascendente, a qualcosa di più grande di sé, è costitutiva e testimonia il valore infinito di ogni persona umana. Possiamo dire, in linguaggio comune, che è come la finestra, che guarda e porta verso un orizzonte”. Lo dice Papa Francesco nel videomessaggio inviato ai partecipanti alla quinta conferenza internazionale “Exploring the Mind, Body & Soul. How Innovation and Novel Delivery Systems Improve Human Health”. “Attualmente, si tende spesso a identificare tale costitutivo essenziale con il cervello e i suoi processi neurologici – riflette il pontefice -. Tuttavia, pur sottolineando la rilevanza vitale della componente biologica e funzionale del cervello, essa non è, però, l’elemento in grado di spiegare tutti i fenomeni che ci definiscono come umani, molti dei quali non sono “misurabili” e, dunque, vanno oltre la materialità corporea”.
Il Papa ricorda che , negli ultimi decenni, “grazie all’intreccio tra scienze naturali e umane, si sono moltiplicati gli sforzi per comprendere meglio il rapporto tra la dimensione materiale e quella non materiale del nostro essere”. “In questo modo, il rapporto mente-corpo, per secoli esplorato prevalentemente dai filosofi e dai teologi, si è offerto anche all’indagine di chi studia il nesso tra la mente e il cervello”. “Ma – evidenzia il pontefice – rimane sempre attuale l’interrogativo riguardante l’origine delle facoltà umane, come la sensibilità morale della persona, la compassione, l’empatia, l’amore solidale che si traduce nei gesti filantropici e nella dedizione disinteressata verso gli altri, oppure il senso estetico, per non parlare della ricerca dell’infinito e del trascendente”.
Sottolineando, poi, il nesso tra “queste espressioni umane” e la “dimensione trascendente, identificata con il principio immateriale del nostro essere, cioè con l’anima”, il Papa ribadisce che “l’idea che abbiamo ereditato dalla filosofia classica assegna all’anima il ruolo di principio costitutivo che organizza tutto il corpo e dal quale originano le qualità intellettive, affettive e volitive, compresa la coscienza morale”. Nelle sue parole il richiamo alla Bibbia e, soprattutto, alla riflessione filosofico-teologica che “con il concetto di ‘anima’ definivano l’unicità umana, la specificità della persona irriducibile a qualsiasi altra forma di essere vivente, inclusa la sua apertura verso una dimensione soprannaturale e, quindi, a Dio”.