Diocesi: Milano, l’arcivescovo Delpini benedice l’Emporio della solidarietà di Baranzate

Camerieri, custodi di albergo, addetti alla security nei locali del centro. Per lo più stranieri che avevano trovato un lavoro e si erano integrati ma che il Covid ha precipitato nella povertà. Sono loro gli utenti dell’Emporio della Solidarietà di Baranzate, il Comune della Città metropolitana milanese con la più alta percentuale di cittadini stranieri residenti (35,2%).
Aperto all’inizio di marzo, a un anno dal primo lockdown dovuto alla pandemia, sono già 180 le famiglie (per un numero complessivo di 620 persone) di 28 etnie differenti che vengono a fare la spesa nel minimarket solidale dove non si paga con il denaro ma con la tessera a punti assegnata dai volontari della Caritas. “La metà di queste famiglie non aveva mai avuto bisogno prima di aiuti alimentari. Ritrovarsi improvvisamente nella condizione di non sapere come sfamare i propri figli è stato uno shock che richiedeva strumenti di aiuto diversi da quelli abitualmente messi in campo dalla parrocchia come ad esempio il pacco viveri. Proprio l’Emporio ha permesso a queste persone di affrontare questo periodo così difficile, in cui si sono trovate in uno stato di grave bisogno, senza rinunciare alla propria dignità”, ha spiegato il parroco don Paolo Steffano all’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, che ieri pomeriggio ha benedetto il servizio e i luoghi.
Il presule ha affermato che “portando la benedizione di Dio in questo luogo, ho visto volti più che mura, relazioni più che azioni”. “La nostra missione è che nessun posto della città sia considerato come una periferia, come qualcosa che è ai margini della vita, ma piuttosto sia sempre un quartiere, cioè la parte di un tutto di cui dobbiamo prenderci cura. L’integrazione non è omologazione ma un percorso che si fa insieme per andare avanti verso il futuro”.

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