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Social Summit: von der Leyen (Commissione Ue), “tradurre i principi del Pilastro sociale in azioni tangibili e positive”

“Opportunità e protezione” è ciò di cui gli europei hanno bisogno oggi ed è ciò che il modello europeo di economia sociale di mercato, “promessa costruita dai nostri padri”, continua ad offrire, anche se “il mondo cambia”. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, a Porto incoraggia, citando il Gattopardo (“Bisogna cambiare tutto affinché nulla cambi”), a “costruire una economia sociale che sia adatta all’oggi e capace di tradurre nel concreto le nostre ambizioni”. Perché nonostante il modello europeo sia un buon modello, la pandemia ne ha messo in evidenza dei paradossi, ha continuato von der Leyen: per esempio i lavoratori essenziali, da cui “dipendono le nostre vite e danno un contributo impagabile”, eppure “non hanno gli stessi diritti e sicurezze degli altri”; oppure le donne, che con la pandemia sono state le prime a perdere il proprio lavoro, e ancora i giovani. Se a Göteborg nel 2017 “sono stati enunciati i principi del Pilastro sociale”, il summit di Porto deve tradurli in “azioni tangibili e positive”, secondo obiettivi chiari e misurabili. La presidente ne ha indicati tre, da raggiungere entro il 2030: il 78% di adulti occupati, il 60% di lavoratori inseriti in percorsi di formazione permanente, togliere dalla povertà 50 milioni di adulti e 5 milioni di bambini. Alcune proposte sono già state messe in campo dalla Commissione: la garanzia giovani e quella per i bambini, la direttiva sulla trasparenza salariale, il patto per le competenze. A disposizione il “Piano Marshall dell’Europa”, con le risorse decise nel programma Next Generation Eu.

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