L’invito a tutti i cittadini dell’Unione europea a partecipare attivamente ai lavori e alle discussioni della Conferenza sul futuro dell’Europa che finalmente, dopo un anno di rinvio a causa dell’epidemia, si aprirà il 9 maggio, nel giorno in cui si celebra la Festa dell’Europa, nell’anniversario della storica dichiarazione di Schuman. A lanciarlo sono i presidenti di Comece (Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea) e Cec (Conferenza delle Chiese europee), rispettivamente card. Jean-Claude Hollerich e rev. Christian Krieger, in un comunicato congiunto diffuso oggi. La speranza – si legge nel testo – è che la Conferenza “dia nuovo impulso al progetto europeo e a visioni fresche e innovative per un’Unione europea più sostenibile, equa, inclusiva e prospera negli anni a venire. Auguriamo sinceramente il successo alla Conferenza sul futuro dell’Europa e che l’Unione europea si riaffermi come vettore forte di speranza, pace e giustizia, soprattutto per le giovani generazioni”. “La Conferenza è una buona notizia”, scrivono il card. Hollerich e il rev. Krieger perché permette ai cittadini europei, alle Chiese e alle comunità religiose di esprimere che tipo di Unione europea desiderano costruire. “Una discussione ampia, aperta e inclusiva sul futuro dell’Europa è un primo passo necessario per rinnovare la fiducia e rinvigorire l’impegno a favore dell’Unione europea come vera comunità di valori”, scrivono i responsabili di Comece e Cec che assicurano il loro impegno a contribuire attivamente alla Conferenza, coinvolgendo a livello locale, regionale e nazionale i membri delle Chiese e incoraggiando “in particolare i giovani a prendere parte alle discussioni”. “Coinvolgere i giovani nella Conferenza dovrebbe essere una priorità fondamentale”, scrivono Hollerich e Krieger, nella speranza che le nuove generazioni possano ritrovare oggi “grandi speranze, fiducia e confidenza nel progetto europeo”. I temi che stanno particolarmente a cuore alle Chiese cristiane in Europa sono – si legge nel comunicato – la lotta al cambiamento climatico e la salvaguardia del creato, “lo sviluppo di politiche migratorie basate sul rispetto dei diritti umani e della dignità umana di tutti” e un ripensamento del “mercato comune che è al centro ma non il cuore del progetto europeo”. Quello che le Chiese europee desiderano è un progetto di costruzione europea fondato sui “valori di solidarietà, giustizia sociale, cooperazione intergenerazionale, uguaglianza” e proteso verso “una giusta transizione verde e digitale”. È stata lanciata una piattaforma digitale che è stata presentata dall’Unione europea come “il cuore della Conferenza sul futuro dell’Europa” perché dà a tutti i cittadini Ue la possibilità di esprimersi, raccontare l’Europa in cui si vorrebbe vivere e contribuire a plasmare il nostro futuro. “Comece e Cec – scrivono il card. Hollerich e il rev. Krieger – non vedono l’ora di partecipare in modo aperto, costruttivo e inclusivo a tutta la Conferenza, con grandi aspettative anche per la piattaforma digitale interattiva multilingue”. Ma avvertono: “Le preoccupazioni, le opinioni e le visioni dei cittadini europei, della società civile e delle Chiese dovrebbero essere ascoltate e le conclusioni della Conferenza trasformate in raccomandazioni concrete per le politiche dell’Ue”. La Comece fa sapere che il prossimo 12 maggio il cardinale Jean-Claude Hollerich e il segretario generale padre Manuel Barrios Prieto, incontreranno la Presidenza portoghese del Consiglio UE, insieme ai rappresentanti della Conferenza delle Chiese europee. L’incontro avrà luogo a Lisbona.