Vaccini: Amref, “deroga ai brevetti sia accolta anche da Ue, sarebbe svolta anche per Africa”

“Speriamo che la proposta che viene dagli Stati Uniti, possa essere accolta anche dall’Europa. Sarebbe una svolta per la salute globale, la deroga sui brevetti dei vaccini che sarà discussa al summit informale dei leader Ue di Oporto, nel fine settimana”: lo afferma oggi Guglielmo Micucci, direttore di Amref Health Africa-Italia. “Secondo una recente stima, l’Africa raggiungerà gli obiettivi vaccinali non prima del 2023. Intanto le disuguaglianze sono esacerbate dalla distribuzione eterogenea di vaccini a livello globale. Amref ha di recente presentato al mondo le richieste a governi, produttori di vaccini e altri decisori politici”. Le implicazioni politiche, economiche, sociali e sanitarie del Covid-19 stanno condizionando tutto il mondo, tuttavia, alcuni Paesi, i più vulnerabili, avranno più difficoltà di ripresa. Il continente africano rappresenta un insieme di Paesi a rischio. Il Fondo monetario internazionale stima un crollo della crescita economica in molti Paesi africani: a seguito della pandemia, la crescita economica dell’Africa Sub-Sahariana passerà dal 2,4%, nel 2019, a tra -2,1% e -5,1%, nel 2020/1. La ripresa economica inizierà, come nel resto del mondo, solo in concomitanza con il raggiungimento degli obiettivi di vaccinazione: obiettivi che si prevede che l’Africa raggiungerà non prima del 2023, mentre il resto del mondo, secondo le stime attuali, raggiungerà l’immunità di gregge entro il 2022, o addirittura entro la fine del 2021. “Un accesso equo ai vaccini anti Covid-19 è inverosimile a meno che non vengano affrontati problemi di disponibilità, accessibilità e convenienza. Le pandemie sono di natura globale e richiedono quindi un approccio globale. È nostra responsabilità, come cittadini del mondo, garantire che i vaccini Covid-19 raggiungano tutti, indipendentemente da fattori socioeconomici, geografici o demografici”, sottolinea Micucci. Tuttavia, secondo l’Oms, al 27 aprile 2021, quasi un miliardo di vaccini erano stati somministrati a livello globale, ma i Paesi africani ne hanno ricevuti solo il 2% (36 milioni), nonostante ospitino il 12% della popolazione mondiale. Dei 36 milioni di vaccini consegnati all’Africa, solo il 41% è stato somministrato. La maggior parte dei Paesi africani si è affidata e si affiderà al meccanismo Covax, che è alle prese con scorte limitate e colli di bottiglia dell’offerta alimentati dal nazionalismo dei vaccini. Inoltre, le dosi acquisite tramite Covax e quelle ottenute tramite l’African vaccine acquisition task team dell’Unione africana sono ancora insufficienti per raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 60% della popolazione. Mentre solo cinque Paesi nel continente hanno dimostrato la capacità di produrre vaccini (Egitto, Marocco, Senegal, Sud Africa e Tunisia), il memorandum d’intesa firmato con la Coalition for epidemic preparedness innovations, nonché con le istituzioni di finanziamento allo sviluppo, è un grande passo verso il potenziamento della produzione di vaccini in Africa. I risultati di questi accordi forniranno sicurezza vaccinale per questa e le future pandemie.

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