“I vaccini contro il Covid 19 sono arrivati con tanta celerità grazie anche alla proprietà intellettuale. Senza, infatti, la spinta dei brevetti alla ricerca e alla produzione, oggi non potremmo beneficiare di questi strumenti, fondamentali per superare la crisi pandemica e ritornare a una vita normale. Ecco perché sorprendono e preoccupano le dichiarazioni e le iniziative internazionali volte a ridurne o ad annullarne la tutela. Iniziative che – di certo – non risolvono il problema di avere subito più vaccini”. Lo afferma Farmindustria, in una nota, commentando le aperture di Usa e Ue alla sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini anti-Covid.
“Produrre un vaccino è un processo industriale complesso, che richiede ingenti investimenti, tecnologie avanzate, trasferimento tecnologico, impianti ad hoc, macchinari dedicati, personale altamente qualificato, un’expertise consolidata. Non ci si può improvvisare produttori di vaccini contro il Covid – prosegue la nota – . E la proprietà intellettuale, come tra l’altro sottolineato recentemente anche dalla Commissione europea, non rappresenta un ostacolo per l’aumento della produzione. Anzi è parte della soluzione. Perché ha incentivato a livello mondiale, con accordi volontari tra aziende partnership e trasferimenti tecnologici – più di 200 – che richiedono conoscenze e capacità tecniche specifiche”. Se c’è stato un esempio di collaborazione tra imprese, anche in competizione tra loro, “è stato proprio nella ricerca e nella produzione di vaccini anti Covid”, sostiene ancora Farmindustria precisando che “ad oggi nel mondo ci sono circa 280 vaccini in sviluppo. In Ue già 4 sono stati approvati e altri sono in fase di approvazione. Risultati possibili solo grazie alla proprietà intellettuale”.