Domani, 5 maggio, è la Giornata mondiale dell’asma, patologia che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nel mondo colpisce oltre 300 milioni di persone. Il tema di quest’anno è “scoprire idee sbagliate sull’asma”, un invito a smascherare i falsi miti e le idee scorrette ampiamente diffuse sull’asma, condizioni che impediscono ai bambini e alle persone con asma, di beneficiare in modo ottimale dei principali progressi nella gestione di questa condizione. La Simri, Società italiana malattie respiratorie infantili, società scientifica affiliata alla Società italiana di pediatria, celebra la Giornata mondiale dell’asma con un decalogo sui falsi miti, rivolto principalmente all’età pediatrica, che chiarisce anche alcuni luoghi comuni su asma e Covid-19. L’asma rappresenta la malattia cronica respiratoria più frequente dell’età pediatrica. In Italia la prevalenza nei bambini è di circa il 10%. “Le richieste di informazioni e consigli da parte dei genitori sono aumentate durante la pandemia, ma in realtà i bambini asmatici stanno bene, anzi le riacutizzazioni dell’asma sono diminuite durante la pandemia”, afferma Fabio Midulla, presidente della Sirmi e responsabile del Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma.
“L’asma è una malattia multifattoriale, legata da una parte alla predisposizione genetica, dall’altra a una serie di fattori ambientali come le allergie e le infezioni virali – chiarisce il presidente della Simri -. Le infezioni virali respiratorie sono più frequenti in età pediatrica rispetto all’adulto e pertanto si temeva molto che l’infezione da Sars-CoV2 fosse più frequente nei bambini e più grave in particolare nei bambini asmatici. Fortunatamente non è successo, anzi i bambini asmatici si sono ammalati di meno durante la pandemia. Il motivo non è ancora chiaro. Si pensa che l’allergia possa proteggere il bambino dall’infezione Sars-CoV-2 e sicuramente il distanziamento, la mascherina e il lavaggio frequente delle mani hanno ridotto di molto la circolazione dei virus respiratori, che normalmente colpiscono i bambini asmatici. Anche la ridotta circolazione di aerei, macchine e treni ha contribuito a ridurre l’inquinamento ambientale. La pandemia da Covid-19 è stata ed è un grave problema di salute pubblica con serie ripercussioni sulla vita di tutti noi, ma sicuramente ci ha insegnato che alcuni stili di vita potranno in futuro proteggere i nostri bambini e in particolare i bambini asmatici”.