Tre titoli per una riflessione sulla fragilità mentale, tre film che raccontano il superamento del modello di manicomio lombrosiano grazie alla legge Basaglia alla fine del secolo scorso. È il percorso che la piattaforma di video on-demand VatiVision propone in un momento storico in cui il tema del disagio psichico si intreccia drammaticamente a quello della sindemia.
In “La seconda ombra”, il regista Silvano Agosti rende omaggio all’antipsichiatria di Franco Basaglia, raccontandone la direzione dell’ospedale psichiatrico di Gorizia alla testa del quale il coraggioso medico portò a compimento l’abbattimento del muro tra pazienti e mondo esterno. Distribuito da Istituto Luce – partner di VatiVision – “La seconda ombra” è un docu-film toccante che testimonia un fatto storico che ha cambiato per sempre l’istituzione manicomiale.
Con “Passepartout” il regista Michele Borelli ci porta a Imola, chiamata “la città dei matti” perché ospitava il Lolli e l’Osservanza, due celebri ospedali psichiatrici. Ispirato a “La Chiave Comune” di Giovanni Angioli, il film è costruito sulle interviste all’autore del libro – ex inserviente negli ospedali psichiatrici – e a Massimo Golfieri, fotografo e “occhio esterno” dei manicomi. Dalle loro testimonianze emergono alcune delle verità più profonde della cronaca, prima e dopo la famosa Legge 180.
In “Noi briganti”, il regista Eugenio Cinti Luciani sposta invece lo sguardo sul disagio psichico fuori dalle mura delle strutture psichiatriche, portandoci fra Abruzzo e Lazio sulle tracce di 5 uomini e 1 donna con fragilità mentali che hanno percorso il “Cammino dei Briganti” insieme a 2 operatori della cooperativa sociale Alpha. Un viaggio nel viaggio che prende avvio dalla riflessione sulla comune esclusione di briganti e malati mentali: non fuori legge ma fuori dagli schemi della normalità.
Questi due ultimi titoli sono emblematici di uno degli obiettivi di Vativision: “Favorire la distribuzione di film legati a realtà associative del Terzo settore, e non solo, che – non trovando spazio nelle piattaforme generaliste – diventano a tutti gli effetti un’esclusiva della piattaforma di video on-demand di ispirazione cattolica”, chiarisce una nota.