Dopo approvazione da parte dell’arcivescovo di Cagliari mons. Giuseppe Baturi si è insediato in questi giorni il nuovo consiglio direttivo della Fondazione antiusura Sant’Ignazio da Laconi, espressione diretta della Caritas diocesana di Cagliari. Per il prossimo triennio si annuncia un lavoro particolarmente impegnativo per i volontari guidati da don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari e presidente della Fondazione. Infatti vanno moltiplicandosi con progressione aritmetica le richieste di aiuto che pervengono all’organismo diocesano. Nel corso del 2020 sono state 74 le pratiche istruite per un totale di oltre un milione e 905mila euro erogati, che ha sfiorato il tetto di spesa (circa due milioni di euro) del Fondo di garanzia.
Nello scorso mese di gennaio, sono pervenuti ulteriori fondi dalla Regione Sardegna, per un importo di 513mila euro che si sommano alle giacenze del Fondo di garanzia (il totale, pertanto, è salito a 2 milioni 529mila euro). L’operatività dell’anno 2020 è stata supportata dai fondi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, tramite il dipartimento del Tesoro (238.535 euro per il 2020, 77.400 euro attraverso le riassegnazioni di competenza dell’anno 2019) che sono andati a incremento dei fondi di garanzia depositati presso le tre banche convenzionate con la Fondazione. La diocesi ha disposto ulteriori fondi, pari a 90mila euro, destinati all’operatività della Fondazione antiusura per intervenire a supporto di quelle situazioni che, a causa di importi che sforano i tetti fissati dalle convenzioni bancarie, non potrebbero garantire la delibera favorevole di finanziamento. “La Fondazione antiusura Sant’Ignazio da Laconi – sottolinea l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi – svolge da anni un’opera altamente meritoria, che nell’attuale crisi sociale, conseguente alla pandemia, diventa ancora più necessaria e profetica. La progressione del numero delle richieste di aiuto testimonia con chiarezza il dramma di tante persone e famiglie. Il contrasto all’usura è anche profezia e germe di una società che si fondi sul mutuo aiuto anche economico, nella quale la condivisione delle risorse impedisca situazioni di scandalosa povertà. L’istanza etica si fonda con la spinta all’edificazione di una società più giusta e solidale. Siamo grati alla Fondazione Sant’Ignazio da Laconi per l’impegno che esplica e ci auguriamo che non manchi l’aiuto di cui ha bisogno per continuare a venire incontro a quanti chiedono di uscire da un tunnel di vergogna e sfruttamento”.