Quasi 7 mila persone, vittime di abusi e loro familiari, in Irlanda hanno usufruito negli ultimi 25 anni del servizio di consulenza e supporto “Towards Healing”, istituito e finanziato dalla Conferenza episcopale irlandese. Lo ha detto mons. Michael Router, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Armagh e direttore di “Towards Healing”, nel corso dell’omelia pronunciata ieri nel santuario mariano internazionale di Knock. “Siamo fin troppo consapevoli che molte persone, qui in Irlanda e all’estero, hanno subito abusi sessuali e fisici per mano del clero e dei religiosi”, ha detto mons. Router. “Per troppo tempo hanno sofferto in isolamento, senza essere ascoltati, riconosciuti o aiutati”. Negli ultimi venticinque anni, tuttavia, la Chiesa, attraverso l’organizzazione “Towards Healing” che nel 2011 ha sostituito “Faoiseamh”, ha fornito un servizio di consulenza di cui hanno usufruito quasi 7mila persone. Il servizio può contare su una rete di consulenti in Irlanda e all’estero e si impegna a fornire una terapia a coloro che hanno subito abuso. È un servizio gratuito, finanziato dalla Conferenza episcopale irlandese. “La compassione” con cui viene gestito il servizio deriva in realtà “dall’umile riconoscimento del trauma e della sofferenza vissuti dalle vittime”, ha detto il vescovo. “Towards Healing” mira ad aiutare i sopravvissuti a “ricostruire le proprie vite” nella speranza “troveranno la guarigione e svilupperanno la resilienza necessaria per vivere la loro vita più piena possibile”. “Towards Healing” fornisce a chi lo richiede una rete di terapisti laici e indipendenti completamente accreditati e offre consulenza, assistenza telefonica, terapie di gruppo, laboratori, giustizia riparativa e advocacy.