Elezioni amministrative: mons. Moscone (Manfredonia), “al centro le urgenze delle città. Il voto sia responsabile e i candidati carichi di passione e competenze”

“Ogni città ha la sua storia, le sue vicende positive e negative. Vorremo sottolineare alcune urgenze comuni: clima della campagna elettorale e centralità dei temi, informazione e voto di coscienza, ruolo delle comunità parrocchiali, profili dei candidati”. Lo scrive mons. Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-S.Giovanni Rotondo, in un messaggio all’arcidiocesi e ai comuni prossimi alle elezioni – Manfredonia, Vieste, Zapponeta – in occasione della festa della Repubblica, il 2 giugno.
“Il rispetto del momento tragico di pandemia ancora in corso e la serietà delle urgenze che attendono i nostri territori ci chiedono un profondo impegno di coscienza nel mettere da parte toni da campagna elettorale poco dignitosi, volti spesso a denigrare gli avversari e fomentare confusioni ed ostilità – osserva il presule -. Siano posti al centro i temi, le urgenze delle città, si abbia capacità e coraggio di sedersi a tavoli di discussioni e confronti. Si cerchino quanto più è possibile alleanze e coalizioni condivise più che moltiplicate frammentazioni”.
A loro volta, “i cittadini si preparino al voto partecipando ad incontri e dibattiti, informandosi, evitando un voto dovuto solo per questioni personali, per legami di amicizia, parentela o interessi meschini. Si abbia il coraggio di scelte consapevoli di coscienza nel rispetto della vera politica, del difficile momento presente e di tutti coloro che hanno perso la vita e per la ‘sacralità’ del voto stesso”.
Le comunità parrocchiali “siano attente a questi momenti, siano disponibili a offrire luoghi e spazi di confronto, dialogo, discussione con coraggio e capacità di moderazione. La Pastorale sociale diocesana è a disposizione per pensare e programmare tali azioni, come già sta cercando di fare”.
Per quanto riguarda i profili dei candidati, “gruppi, coalizioni e singoli promuovano la candidatura di aspiranti sindaci, assessori, consiglieri che possano essere trasparente espressione della società civile nelle sue varie componenti, carichi di passione e competenze da spendere nei diversi settori pubblici, capaci di dialogo. Uomini e donne, giovani e meno giovani, che vivono già, oltre il possibile ruolo politico istituzionale, un loro impegno attivo e leale per la “buona cosa pubblica”, capaci di farlo a prescindere dal fatto che siano eletti o meno”.
L’arcivescovo conclude il suo messaggio manifestando “tutta la nostra disponibilità a collaborare in ogni modo per mettere al centro il bene comune e la formazione civile”.

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