“Il 2020 segna l’ennesima riduzione delle nascite che sembra non aver fine”. Nel volgere di 12 anni si è passati da un picco relativo di 577mila nati agli attuali 404mila, ben il 30% in meno. Alla contrazione dei progetti riproduttivi, con un tasso di fecondità totale sceso lo scorso anno a 1,24 figli per donna da 1,27 del 2019 (era 1,40 nel 2008), si accompagnano anche deficit dimensionali e strutturali della popolazione femminile in età feconda, che si riduce nel tempo e ha un’età media in aumento. Sono le stime dell’Istat che ha diffuso oggi gli “Indicatori demografici” per l’anno 2020.
“Se si fosse procreato con la stessa intensità e con lo stesso calendario di fecondità del 2019, quando si registrarono 420mila nascite, nel 2020 se ne sarebbero osservate circa 413mila, anziché 404mila”, spiega l’Istat, aggiungendo che “il solo effetto strutturale legato al processo di invecchiamento della popolazione femminile in età feconda porta una riduzione, a parità di condizioni, di almeno 7mila nascite. L’ulteriore calo di 9 mila sul 2019 è invece frutto della reale contrazione dei livelli riproduttivi espressi”.
Valutando le nascite per mese, “è significativo osservare – si legge ne report – come la variazione sul 2019 relativa al mese di dicembre risulti, tra tutte, quella massima (circa 3.500 nascite in meno), a sostegno dell’ipotesi secondo cui, in aggiunta al dato tendenziale, anche la pandemia abbia iniziato ad esercitare un effetto riduttivo sulla natalità”. “Un’ipotesi – viene spiegato – che sembra trovare conferma nei dati provvisori relativi a gennaio 2021, in cui si registra un calo delle nascite superiore alle 5mila unità rispetto allo stesso mese dell’anno precedente”.
La riduzione della natalità interessa tutte le aree del Paese, da Nord a Sud, “salvo rare e non significative eccezioni”, nota l’Istat. La fecondità si mantiene più elevata nel Nord del Paese, con 1,27 figli per donna ma in calo rispetto a 1,31 del 2019 (e a 1,44 del 2008). Nel Mezzogiorno scende da 1,26 a 1,23 (1,34 nel 2008) mentre al Centro passa da 1,19 a 1,17 (1,39 nel 2008).
Secondo i primi dati provvisori, nel 2020 sono stati celebrati circa 97mila matrimoni, il 48% in meno dell’anno precedente, per un tasso di nuzialità che crolla dal 3,1 per mille all’1,6 per mille.