Rns: 43ª Convocazione nazionale. Card. Lojudice (Siena), “reinventare stili di vita rispetto a prima”

Uno speciale weekend di evangelizzazione e di preghiera declinato in quattro sessioni, con relatori d’eccezione, testimonianze e intensi momenti di adorazione per invocare insieme guarigione e liberazione dallo Spirito di Dio, con le “porte” dei 1.700 Cenacoli, Gruppi e Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo che, proprio come a Gerusalemme, dopo i durissimi mesi di emergenza sanitaria, tornano a riaprirsi per una autentica ripartenza nella vita associata, provando così determinare una rinnovata stagione di impegno e di rinasciata. Questo il senso della 43ª Convocazione nazionale del Movimento promossa per oggi e domani presso il giardino della sede di Roma, alla presenza del Comitato nazionale di Servizio e del Consiglio nazionale, nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19. Ad ispirare le due giornate il verso biblico “‘Un cuore nuovo. Uno spirito nuovo’ (Ez 36, 26). Con l’Effusione dello Spirito, ripartiamo!”. Circa 50mila i partecipanti in collegamento tramite il sito web, coinvolti in una “sfida” pastorale capace di portare l’esperienza storicamente allestita alla Fiera di Rimini direttamente nelle realtà locali del RnS. La Convocazione è stata anticipata, nella sera di venerdì 28 maggio, da una speciale Anteprima di preparazione spirituale. I lavori si sono aperti, come da programma, con l’intronizzazione della Parola e la Preghiera Comunitaria Carismatica, seguite dai saluti del presidente nazionale del Rinnovamento, Salvatore Martinez: “Sentiamoci tutti benedetti. Quanto affetto c’è per voi che seguite in streaming e quanto abbiamo desiderato questo momento: lo viviamo come la raccolta delle primizie e la mietutura di tutto ciò che abbiamo seminato in questi mesi. Esattamente come avete fatto voi, in ciascun Gruppo e Comunità, in ogni angolo d’Italia. Siamo ora pronti per ‘riaprirci’, nel segno di un cuore e di uno Spirito veramente nuovi”. Quindi, la prima relazione a cura del card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, sul tema “Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità” (1 Gv 5,6c). “Ricominciare è diventato un imperativo, un comando per tutti noi, anche se la voracità di questo tempo ci consegna tanti interrogativi, perché riprendere la normalità significa, di fatto, reinventare stili di vita rispetto a prima e impegnarsi nel discernimento di ciò che è nocivo per la nostra esistenza: in realtà, pensiamo ad un ritorno a prima della pandemia, in questo mondo che resta malato. Dobbiamo preservare piuttosto la speranza, come credenti e appartenenti ad un Movimento, consapevoli che ogni volta che siamo di fronte alla Parola di Dio ci mettiamo totalmente in gioco”, ha affermato, ringraziando per “il clima, significativo e vivace, di questo luogo ‘periferico’, che mi riporta nelle borgate da cui provengo”. Rileggendo il brano che fa sfondo alla meditazione, Lojudice ha inoltre aggiunto “che lo Spirito appartiene alla categoria della testimonianza, un termine più volte citato nel Vangelo” e “lo Spirito stesso, che è verità e la comunica, rende presente in noi la vita che Cristo ci ha dato e ha il compito di rendere evidente la rivelazione di Dio agli uomini. Attenzione, dunque, agli assertori delle verità assolute, che spesso celano le maggiori fragilità umane”. E infine, facendo riferimento anche ai documenti del Magistero e consegnando una sorta di ‘mandato’ al Rinnovamento tutto: “Il vero fedele è colui che riceve il respiro dello Spirito Santo, a partire dal battesimo e dai sacramenti, grazie alla lampada della carità custodita dalla fede che rappresentiamo in questa Chiesa sempre in cammino. Una Chiesa che, come esorta il Santo Padre, deve farsi povera, pellegrina, alla costante ricerca della verità nell’esperienza ecclesiale. Lo Spirito di verità ci guida in tutto ciò, come una luce che si accende nella penombra, nel buio, arricchendo di comunione e missione le nostre comunità cristiane e creando sempre un contatto intimo e profondo con la verità di Dio, permettendoci di uscire, come a Pentecoste, dalle nostre ‘esclusività’, dalle nostre chiusure, dai nostri individualismi e paure, trasformando le nostre opere in reale dinamismo evangelizzatore”. Quindi, il video, introdotto dal messaggio di Papa Francesco in occasione della Veglia Ecumenica di Pentecoste organizzata da Charis, con i saluti del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, il card. Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Dopo l’Angelus e l’atto di affidamento è stato trasmesso il video racconto di questo anno segnato dalla pandemia “Nonostante il Covid… un anno di grazie”, con toccanti testimonianze da parte di sacerdoti, giovani, famiglie e volontari, a mostrare i “frutti” concreti sperimentati dal RnS nonostante le difficoltà imposte dall’epidemia.

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