Nel corso della prima sessione pomeridiana della 43ª Convocazione nazionale dei 1.700 Cenacoli, Gruppi e Comunità del Rinnovamento nello Spirito, l’esortazione spirituale, sul tema “Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva” (Lc 4, 40), è stata tenuta dal card. Angelo Comastri, arciprete emerito della Basilica di San Pietro e vicario generale emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano, che ha poi presieduto il Roveto ardente di guarigione e consolazione a chiusura della prima giornata dei lavori. “Siamo una grande famiglia – ha esordito Comastri, dinanzi la grotta dedicata alla Vergine dalle mani alzate, introdotto dal presidente del RnS, Salvatore Martinez – e pur essendo in luoghi diversi siamo uniti attraverso Maria, la Regina del Cenacolo, invocando il dono dello Spirito perché la nostra fede sia sempre più ardente e il nostro amore per Gesù sia così forte da essere testimoniato a tutti, come vera Chiesa in uscita. Gli apostoli avevano un Vangelo vivo e suscitavano comunità meravigliose intrise di amore: il comandamento che Cristo ci ha consegnato, attraverso l’Eucaristia. Un amore che, tra tanti delitti, sta scomparendo, nel mondo, nella società, nelle famiglie, e di cui abbiamo responsabilità. Domandiamoci: sappiamo noi trasmettere Gesù, lo sappiamo annunciare?”. Quindi, facendo più volte riferimento anche a Madre Teresa di Calcutta e alla sua azione a favore degli ultimi, il cardinale ha ribadito che “dobbiamo testimoniare a tutti che il nome di Dio è amore” e che “solo la bontà attira a Gesù, che ora si farà realmente presente per guarire ogni ferita e riaccendere la nostra fede battesimale”.