Tra i principali ostacoli e difficoltà che minori e neomaggiorenni si sono trovati ad affrontare nel 2020, nel periodo della pandemia, l’interruzione di attività formative di alfabetizzazione e di istruzione, che ha portato alla sospensione dei percorsi di integrazione, quali tirocini formativi per l’avvio di percorsi lavorativi. Lo riferisce Save the Children, segnalando che i minori migranti soli presenti in Italia e censiti al 31 dicembre 2020 erano 7.080 (16,9% in più del 2019, 34,4% in meno rispetto al 2018), 4.687 i minori stranieri non accompagnati sbarcati nello stesso anno.
Diversi altri anche i problemi emersi nel contatto con l’Helpline minori migranti: la sospensione delle attività degli Uffici Immigrazione e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento dello status di rifugiato che “ha influito notevolmente sull’accesso alla procedura di richiesta asilo”; la sospensione delle procedure di ricongiungimento familiare e il blocco dei trasferimenti che “hanno allungato ulteriormente una tempistica di mesi di estenuante attesa, provocando in molti casi l’allontanamento volontario dalle strutture di accoglienza”; il mancato incontro con i tutori volontari non considerati alla stregua di congiunti, “nonostante per i minori non accompagnati, privi di figure genitoriali nel suolo italiano, siano le figure più prossime”.
Nell’arco del 2020 la Helpline minori migranti ha ricevuto in totale 1.276 telefonate da parte di minori e persone adulte, i beneficiari supportati e assistiti attraverso le chiamate sono stati 1.115, di cui 608 minori (stranieri non accompagnati e accompagnati) e 507 persone adulte. Più del 60% degli interventi attivati nel 2020 è stato svolto per affiancare e assistere linguisticamente la ricezione e il rilascio di informazioni inerenti alle restrizioni, cosi come alle raccomandazioni per contrastare la diffusione del virus Covid-19.