Associazioni: per 7 italiani su 10 giocheranno un ruolo chiave nella ripartenza dopo la pandemia

Le associazioni giocheranno un ruolo chiave nella ripartenza dopo la pandemia. Ne sono convinti 7 italiani su 10, secondo cui proprio i corpi intermedi possono integrare le attività delle istituzioni pubbliche o supplire alle loro carenze. Le priorità attese sono: aiutare le famiglie in difficoltà (41%) e assistere anziani (40%) e disabili (34%). È quanto emerso oggi a Roma, durante la presentazione al Cnel del volume “Una società di persone? I corpi intermedi nella democrazia di oggi e di domani” (ed. il Mulino) e in uscita a fine giugno, che raccoglie i risultati di un’ampia ricerca sui problemi e le prospettive dei corpi intermedi nella società e nell’economia italiane, alla quale hanno partecipato molti dei maggiori esperti del settore, condotta da Ipsos per Cnel, Fondazione Astrid e Fondazione per la sussidiarietà.
Poco più di 3 italiani su 10, secondo l’indagine, sono cittadini attivi, cioè partecipano alle attività di almeno uno dei seguenti corpi intermedi: associazioni, organismi professionale o imprenditoriali, sindacati o partiti. Gli italiani partecipano alle associazioni per rendersi utili (38%), coltivare a una passione (30%) o contribuire alla vita sociale, locale o nazionale (22%). Due terzi degli intervistati (in totale 2.000 persone) dichiarano un interesse medio o elevato per la politica (66%). La metà (49%) ha occasione di discutere di politica attraverso i social media e il 62% vorrebbe dare più poteri a Regioni o Comuni.
Stando ai risultati dell’indagine, le associazioni di volontariato restano in testa nella fiducia degli italiani (72%), seguite dagli organismi a tutela dei consumatori (61%) e dalle fondazioni culturali (58%).
Per il post-Covid gli italiani si aspettano dalle associazioni soprattutto aiuti alle famiglie in difficoltà economica (53%), assistenza agli anziani (40%) e sostegno nella ricerca di un lavoro (34%). Alle associazioni imprenditoriali 8 italiani su 10 chiedono di promuovere un modello di sviluppo più equo e sostenibile. Ai sindacati 76 italiani su 100 domandano maggiore tutela per i giovani.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia