Tragedia funivia Stresa-Mottarone: Giovannini (Mims), “grande ferita per il Paese, emersi gravi indizi di colpevolezza”

“Il tragico incidente del 23 maggio 2021 sulla funivia Stresa-Mottarone è una grande ferita per il Paese. Desidero quindi esprimere nuovamente il profondo cordoglio del Governo nei confronti dei familiari delle vittime”. Si è aperta con queste parole l’informativa che il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha reso questa mattina nell’Aula di Montecitorio.
Il ministro ha precisato che “quanto all’esatta dinamica dell’incidente e all’accertamento delle relative cause, sono, come è noto, in corso le indagini da parte della competente Procura della Repubblica, alla quale le strutture del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili stanno fornendo e forniranno tutte le necessarie informazioni”. Ma nel corso delle indagini nei confronti di Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perrocchio “sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, dal quale sarebbe derivato il disastro”. “In particolare – ha sottolineato Giovannini –, l’attività investigativa ha permesso di accertare gravi e concreti elementi di responsabilità in capo al Tadini, il quale, pur consapevole dei potenziali rischi, con l’assenso del Perrocchio e del Nerini ha consentito la messa in funzione dell’impianto con la presenza, su una delle due cabine, del dispositivo c.d. ‘forchetta’, che impedisce l’eventuale attivazione del sistema di frenaggio di emergenza, al fine di evitare il continuo blocco dell’impianto causato proprio dal ripetuto azionamento, apparentemente ingiustificato, del dispositivo frenante, che da circa un mese presentava anomalie”. “La presenza del suddetto dispositivo ‘a forchetta’, accertata in fase di rilievi tecnici eseguiti dal personale del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verbania, ha impedito, all’atto della rottura del cavo traente, l’arresto della cabina che in quel momento stava salendo in vetta, con conseguente verificarsi dei fatti”, ha proseguito il ministro, sottolineando che “la rottura della fune traente” è “un evento molto raro nell’esperienza italiana”. Giovannini ha anche ricordato che “la normativa vigente sui controlli prevede che questi ultimi debbano essere eseguiti periodicamente (quotidiani, mensili, trimestrali, annuali, pluriennali ecc.), attribuendo precisi compiti ai diversi operatori” e che “in particolare, i controlli dei freni sulla portante devono essere effettuati sia giornalmente per quanto riguarda la loro funzionalità, sia annualmente per quanto riguarda la calibrazione. I controlli sulle funi e i loro attacchi sono effettuati sia mensilmente (controlli di tipo visivo), sia periodicamente (controlli di tipo strumentale)”. “In caso di interruzione per periodi superiori a un mese, qual è quella determinata dall’emergenza sanitaria in corso, prima della ripresa del servizio è necessaria l’effettuazione da parte del gestore di specifici controlli”, ha precisato il ministro, aggiungendo che “il Governo ha sempre escluso la possibilità di estendere tout court la durata della fine-vita tecnica degli impianti in ragione del fermo da Covid-19”.

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