“Questo tempo diventa allora un’occasione propizia per rinnovare la Chiesa, oltre che un punto di partenza per ogni tipo di progetto ecclesiale futuro: questo deve avere sempre al centro l’uomo, la cui dignità prescinde dalla provenienza geografica, dall’orientamento sessuale e dalle condizioni sociali”. È quanto viene ribadito nel comunicato finale della 74ª Assemblea generale della Cei conclusasi oggi a Roma.
“In tal senso – viene spiegato –, circa il disegno di legge recante ‘Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità’, i vescovi hanno convenuto sulla necessità di un ‘dialogo aperto’, auspicando una soluzione priva di ambiguità e di forzature legislative, che coniughi il rifiuto di ogni discriminazione con la libertà di espressione”.
Durante i lavori dell’Assemblea, “grande risonanza hanno avuto le parole del cardinale presidente per i migranti: di fronte alle tragedie che continuano a verificarsi nel Mediterraneo e sulla Rotta Balcanica, i vescovi hanno ribadito che la questione va affrontata insieme, a livello europeo, e che esiste un’alternativa agli ingressi irregolari e alle morti in mare”. Inoltre, dagli interventi è stata “ribadita l’importanza che l’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”.
L’Assemblea ha rinnovato la preghiera di suffragio per le quattordici vittime della tragedia di Stresa-Mottarone e per i loro familiari, rivolgendo un pensiero affettuoso al piccolo sopravvissuto.