Al termine dell’intervento con cui Papa Francesco ha aperto i lavori della 74ª Assemblea generale della Cei svoltasi in questi giorni a Roma, in cui il Santo Padre ha esortato in particolare a riprendere le linee tracciate dal Convegno ecclesiale nazionale di Firenze del 2015 e a valorizzare un percorso che parta dal basso e metta al centro il popolo di Dio, “proprio sul tema della sinodalità si è sviluppato il dialogo con i vescovi, che hanno espresso grande apprezzamento per le parole di Francesco nella consapevolezza che il Convegno di Firenze abbia rappresentato un evento fondamentale per la vita della Chiesa in Italia, sia per l’orizzonte delineato dal discorso del Papa sia per la modalità stessa di realizzazione che lo hanno reso un esercizio concreto di sinodalità”. Lo si legge nel comunicato finale della 74ª Assemblea generale della Cei conclusasi oggi a Roma.
“Al centro della riflessione dell’Assemblea – viene spiegato – è stato dunque il ‘cammino sinodale’”. La concomitanza tra l’itinerario della Chiesa italiana con quello per la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi “richiederà una armonizzazione tra il cammino della Chiesa universale e quello della Chiesa che è in Italia, che tenga in considerazione gli eventuali Sinodi diocesani appena conclusi o ancora in corso”. “Se è vero che la sinodalità deve essere intesa come stile permanente della Chiesa, è altrettanto importante – è stato evidenziato – esplicitarne anche i contenuti, quali ad esempio il kerygma, la centralità della Parola di Dio come criterio di discernimento, la vita spirituale”.