Perù: vescovi, in ballottaggio per presidenziali “voto libero e informato. Ma serve cittadinanza attiva, propositiva e vigile”

“Che Dio ci conceda il dono della Sapienza, per poter discernere e scegliere il meglio per il nostro Paese e incamminarci così a superare la crisi sociale, politica, economica, educativa, sanitaria e la corruzione che ci danneggia e colpisce tutti, soprattutto i più deboli e vulnerabili”. È l’auspicio espresso dalla Conferenza episcopale peruviana, in un “Messaggio al popolo di Dio” diffuso ieri, in vista del ballottaggio del 6 giugno delle elezioni presidenziali tra Pedro Castillo e Keiko Fujimori. “La Chiesa invoca il voto in modo libero e informato e fa anche appello alla coscienza pubblica per la buona elezione dei suoi governanti”, scrivono i vescovi, che proseguono: “Nel contesto del bicentenario dell’indipendenza nazionale, queste elezioni dovrebbero essere un’occasione per rafforzare i valori fondamentali della nazione: democrazia, libertà, stato di diritto, indipendenza dei poteri, dignità umana, la vita, la famiglia, la proprietà, il rispetto dei trattati internazionali, che deve essere pienamente garantiti dall’ordinamento costituzionale”.
Assieme alle elezioni, “dobbiamo anche riaffermare i grandi valori etici, morali e religiosi che hanno sostenuto la nostra Nazione sin dal suo inizio e che costituiscono la grande riserva morale del Paese, che siamo chiamati a custodire e nobilitare”. Nella nota, l’episcopato, sulla scia della Dottrina sociale, prende le distanze sia dal sistema comunista che dal capitalismo selvaggio, così come da ogni forma di violenza e terrorismo, e annuncia che “la Chiesa, fedele al Vangelo di Gesù Cristo, è sempre stata e sarà al servizio del Paese, come sta dimostrando in questo tempo duro di pandemia”. Nel messaggio si auspica che la politica, in questa nuova fase, sia capace di “occuparsi dei bisogni urgenti, soprattutto dei più poveri”, e di “unirci, invece che dividerci, perché nessuno si salva dal solo”.
Tuttavia, l’episcopato è consapevole delle incertezze e incognite, di fronte a due contendenti che rappresentano in pratica gli estremi del campo politico, in un Paese più che mai polarizzato. Perciò, si avverte, “per rafforzare la democrazia è necessaria una cittadinanza attiva, propositiva e vigile che sia molto attenta a preservare l’ordine democratico di fronte a qualsiasi tentativo di infrangerlo. Come cittadini, abbiamo urgente bisogno di riconquistare la fiducia tra di noi, in modo che insieme e con generosità possiamo costruire un Perù veramente fraterno, unito e pacifico. Non lasciamoci rubare la speranza!”.

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