“Durante il lockdown è emerso in maniera lampante quanto l’infanzia e l’adolescenza siano poco presenti nell’agenda politica e come i bambini e gli adolescenti non sono stati visti o sono stati visti come ‘untori’. Occorre uscire da questa emergenza con un impegno delle Istituzioni a rendere esigibile il diritto alla partecipazione, a rendere effettiva la consultazione dei bambini e dei ragazzi stabilita dalla legge. Le Istituzioni devono fare un salto di qualità in tal senso, collaborando con le organizzazioni esperte in tema di partecipazione dei bambini e dei ragazzi, facendo tesoro delle competenze acquisite in questi 30 anni dal Terzo settore”. Lo ha detto Samantha Tedesco, responsabile Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini, durante la conferenza “Diritti di bambini e ragazzi: a 30 anni dalla ratifica e dopo il Covid-19”, organizzata oggi dall’Associazione Sos Villaggi del Bambini e dalla testata Posso.it.
Sarantis Thanoupolos, presidente della Società psicanalitica italiana, ha spiegato come “le restrizioni in seguito alla diffusione del virus abbiano indubbiamente danneggiato i diritti dei bambini e dei ragazzi. L’adulto può realizzare meglio, contenere e perfino elaborare il vissuto, mentre il bambino la vive come una limitazione con elemento violento. L’altro aspetto, più difficile da cogliere, è la lesione dei diritti sostanziali, seppur meno riconducili, che riguardano il tipo di rapporto che si stabilisce con i genitori e le figure di accudimento. Perché è chiaro che si dà molta importanza agli aspetti materiali laddove la domanda e il desiderio di vivere, giocare e ‘giocarsela’ negli spazi esplorativi è fondamentale per la loro crescita. Questa dimensione è rimasta inascoltata”. Alla conferenza hanno partecipato anche la garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, e l’ambasciatore austriaco in Italia, Jan Kickert, intervenuto in qualità di ex rappresentante permanente dell’Austria presso le Nazioni Unite a New York.