“Prego che la festa annuale della nascita, illuminazione e trapasso di Gautama Buddha arrechi gioia, serenità e speranza ai cuori dei buddisti in tutto il mondo”. È l’augurio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso per la festività di Vesakh – la festività più importante per i buddisti, in cui si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha – che nella maggior parte dei Paesi a tradizione buddista si celebra oggi. “La tragica situazione mondiale, segnata dalla pandemia da Covid-19, sollecita i seguaci di tutte le religioni a collaborare in modi nuovi al servizio della comune umanità”, si legge nel messaggio, in cui si cita l’appello lanciato da Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti per “una solidarietà universale che consenta all’umanità di superare insieme le difficili crisi da cui è minacciata, perché nessuno si può salvare da solo”. “I messaggi augurali per il Vesakh, dei quali abbiamo celebrato lo scorso anno il 25° anniversario, hanno messo in luce molti dei valori che condividiamo e la sapienza che sorregge la collaborazione che auspichiamo, specialmente in tempi difficili come questi”, scrive il card. Miguel Angel Auso Guixot, presidente del citato dicastero pontificio, che firma il messaggio: “La sofferenza generata dalla pandemia da Covid-19 ci ha resi consapevoli della vulnerabilità e dell’interdipendenza che condividiamo”. “L’insegnamento buddista sui Brahmavihara (le quattro dimore o virtù celesti) ci offre un messaggio sempre valido di solidarietà e cura attiva”, l’omaggio del Pontificio Consiglio: “La drammatica situazione della pandemia da Covid-19 rafforzi i nostri legami di amicizia e ci unisca ancor più nel servizio alla famiglia umana”, l’appello finale.