L’Ue ha deciso di stanziare oggi 8 milioni di euro in finanziamenti umanitari per “proteggere i palestinesi più vulnerabili”, fornendo “assistenza salvavita e difendendo la dignità umana”. Lo dice una nota della Commissione che ricorda come nel 2021 la popolazione della Palestina abbia ricevuto in totale 34,4 milioni di euro in aiuti; 818 in totale dal 2000. “Dopo l’annuncio di un cessate il fuoco, l’accesso umanitario è ora vitale per alleviare le sofferenze delle numerose vittime innocenti”, ha spiegato il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič. “Niente può restituire le molte vite di civili uccisi in questo ultimo conflitto”, ha aggiunto, definendosi “sgomento per la morte di così tanti bambini, compresi 11 bambini a Gaza che beneficiavano di un programma sostenuto dall’Ue per la cura dei traumi”. Nonostante la situazione, l’Ue non fa mancare “il sostegno per i programmi di protezione, assistenza sanitaria, istruzione, accesso all’acqua potabile e assistenza in denaro”. Da Lenarčič il richiamo al fatto che l’Ue sta dalla parte del “rispetto del diritto internazionale umanitario” e “non può accettare che i civili vengano cacciati con la forza o che le loro case e scuole vengano demolite”.
I bombardamenti dei giorni scorsi hanno ucciso 248 palestinesi, compresi 66 bambini, alcuni dei quali destinatari di un programma umanitario sostenuto dall’Ue; oltre 100.000 le persone fuggite dalle loro case nella Striscia di Gaza e ora rifugiate nelle scuole o presso altre famiglie. Le bombe hanno colpito anche strutture finanziate dall’Ue e, secondo dati della Commissione, sono 2,5 milioni i palestinesi che ora hanno bisogno di aiuti umanitari, di cui un milione e mezzo rinchiusi nella Striscia. Grave la situazione anche in Cisgiordania, dove con finanziamenti europei continuano a lavorare ong umanitarie per proteggere le comunità minacciate da demolizioni, sfratti e violenza dei coloni, attraverso l’assistenza legale e materiale.