Sono 100 gli anziani reclutati nell’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza per partecipare alla sperimentazione del progetto Simms (Sarcopenia Integrated Measurement and Management System, ovvero “Sistema integrato per la gestione e la misurazione della sarcopenia”) che si è dato l’obiettivo di ideare un nuovo sistema non invasivo per la misurazione della sarcopenia. Si tratta di un disordine correlato alla riduzione della massa e della forza muscolare che determinano un’alterata capacità funzionale del muscolo e che si associa ad un incremento del rischio di caduta, fratture, disabilità e mortalità. Dopo i 50 anni di età si perde circa l’8% della massa muscolare ogni decennio e dopo i 70 anni il 15% circa.
Al progetto, vincitore del Bando Innolabs della Regione Puglia, partecipano 9 imprese guidate da Intellego, azienda specializzata nello sviluppo di software nell’ambito dell’Information Technology.
L’Ospedale di San Giovanni Rotondo è stato coinvolto sia nell’attività di sviluppo del prototipo che nella definizione e applicazione del protocollo clinico sperimentale. Il prototipo è un sistema tecnologico integrato costituito da 3 componenti.
Il primo è un device indossabile ‒ una polsiera con un dispositivo elettromiografico integrato ‒ in grado di rilevare forza muscolare, velocità del cammino ed elettromiografia di superficie, che soddisfa già i requisiti individuati durante la fase di analisi: portabilità, basso costo, non invasività, bassi consumi e sicurezza sul paziente. Il secondo componente è un’app per smartphone, in grado di collegarsi al device indossabile e inviare i dati ad una piattaforma web. Infine, la web-application che nasce per essere installata su un Pc o un tablet, consente ai medici di accedere alla cartella elettronica dei pazienti e di diagnosticare la sarcopenia analizzando tutti i dati ricevuti dalla app.
Tra gli obiettivi del progetto la valutazione dell’accuratezza diagnostica del nuovo dispositivo, la correlazione della sarcopenia con lo stato nutrizionale, la comorbidità e lo stato cognitivo ed emotivo del paziente. “Queste valutazioni – spiegano dall’ospedale – potrebbero permettere ai clinici di incrementare le opportunità di sviluppare delle strategie di cura personalizzate più efficaci finalizzate alla prevenzione degli eventi avversi correlati alla sarcopenia”.