In seguito all’eruzione del 22 maggio del vulcano Nyiragongo, nella Repubblica democratica del Congo, l’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, sta valutando le necessità delle comunità colpite nella città di Goma. Migliaia di persone sono fuggite a piedi sabato notte portando con sé materassi e altri effetti personali, mentre la lava colava verso Goma bruciando i villaggi. Molti sono stati accolti da famiglie in città e nei dintorni, mentre a migliaia sono fuggiti oltre confine facendo ingresso in Rwanda. Secondo le autorità, 32 persone hanno perso la vita in circostanze legate all’eruzione, di cui sette uccise dalla lava e cinque asfissiate dai gas. “Sono in corso sforzi significativi, coordinati dalla Croce Rossa, volti a ricongiungere alle proprie famiglie numerose centinaia di bambini rimasti separati durante la fuga”, racconta Unhcr. La colata lavica si è fermata domenica, ma, in seguito all’eruzione, si sono registrate ripetute scosse sismiche e il lago di lava all’interno del cratere sembra essersi riempito ulteriormente, innescando timori che possano aprirsi nuove fessure o possa verificarsi un’altra eruzione. Nel 2002, in occasione dell’ultima eruzione, 250 persone erano rimaste uccise e 100.000 senza casa. Il Nyiragongo è tra i vulcani più attivi e pericolosi al mondo e la sua attività continua a essere monitorata attentamente. La maggior parte delle persone fuggite sabato, compresa la maggioranza di quanti erano fuggiti in Rwanda, ha fatto ritorno a casa. L’Unchr si dice pronta ad assistere quanti necessitano di alloggio e di beni di prima necessità nell’area di Goma, in coordinamento con altre agenzie Onu e organizzazioni non governative e a supporto della risposta di emergenza del governo. È necessario raccogliere fondi con urgenza: per ora ha ricevuto solo il 17 per cento dei 204,8 milioni necessari per le operazioni nella Rdc. Quest’ultima catastrofe va a sommarsi alla presenza di oltre 2 milioni di persone già sfollate a causa delle brutali violenze che dilaniano la provincia del Nord Kivu, di cui Goma è la capitale. Quest’anno 450.000 persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case.