“E’ un’immensa tragedia umanitaria”. Bombardamenti, civili innocenti morti, intere famiglie rifugiate, attacchi ai luoghi di culto. “Tutto ciò si deve fermare. Vi supplichiamo: non intensificate la guerra”. E’ un appello “urgente” quello che in queste ore il cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon e presidente del vescovi birmani, lancia a seguito del terribile attacco contro la Chiesa del Sacro Cuore a Kayanthayar, Loikaw, la notte del 23 maggio che è costato la vita a 4 persone e il ferimento di più di 8 persone. “Erano – scrive il cardinale – civili innocenti che si erano rifugiati nella Chiesa per trovare rifugio”. Nell’appello, il cardinale parla di “attacchi notturni violenti, inclusi bombardamenti, con uso di armi pesanti” che terrorizzano le persone “in maggioranza donne e bambini” e costringono alla fuga nella giungla. “Il loro destino non è conosciuto dal resto del mondo. Cibo, medicine e igiene sono bisogni urgenti ma non c’è modo di raggiungerli. Ci sono molti bambini e anziani tra loro, obbligati alla fame e senza aiuto medico. È una immensa tragedia umanitaria”. Anche la Chiesa del Sacro Cuore di Kayanthayar ha subito danni imponenti, segno che gli attacchi prendono di mira anche “un luogo di culto”. Il cardinale ricorda però che secondo i protocolli internazionali e la Convenzione dell’Aia, “chiese, ospedali e scuole sono sotto protezione durante un conflitto”. “A prescindere comunque dai protocolli, non dimentichiamoci che il sangue versato non è sangue di un nemico; coloro che muoiono e coloro che sono feriti, sono tutti cittadini di questo Paese. Non erano armati; erano dentro una chiesa per proteggere la loro famiglia. Ogni cuore in questo Paese piange la morte di persone innocenti. In questo momento, centinaia di persone stanno morendo; in centinaia stanno fuggendo e diventando rifugiati. Più di 20 mila persone sono state costrette a lasciare le loro case a seguito del conflitto in Loikaw. Tutto ciò si deve fermare. Vi supplichiamo tutti: non intensificate la guerra. Il nostro popolo è povero, il Covid-19 gli ha rubato la vita; milioni soffrono la fame e la minaccia di una seconda ondata di Covid-19 è reale. Il conflitto è una crudele anomalia in questo momento. La pace è possibile; la pace è l’unica via. Rivolgiamo questo appello come leader religiosi e non come politici. Stiamo pregando per la pace in questa grande terra, nella speranza che tutti noi possiamo vivere come fratelli e sorelle di questa grande Nazione”.