“Dal 1974, anno in cui è stata istituita la banca dati del ministero dell’Interno, alla fine del 2020, le denunce di scomparsa di minori sono state 136.884, delle quali il 68,11% relative a minori stranieri, il 31,89% a minori italiani. Nel 2020 i minori scomparsi sono stati 7.672: il 71,83% stranieri, il 28,17% italiani. La categoria dei minori stranieri rappresenta dunque la principale tipologia di scomparsi”. Sono alcuni dei numeri forniti questa mattina dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel suo intervento in occasione della “Giornata internazionale dei bambini scoparsi”.
“Anche la percentuale dei ritrovamenti differisce notevolmente a seconda che si tratti di minori italiani o stranieri”, ha osservato la titolare del Viminale, spiegando che “dal 2007 al 2020 sono stati ritrovati il 95,2% dei minori italiani, e solo – il 49% dei minori stranieri: si tratta evidentemente, in gran parte, di giovani extracomunitari giunti sul territorio nazionale, che si allontanano volontariamente dagli istituti e dalle strutture di accoglienza per raggiungere, nei Paesi del Nord Europa, parenti e comunità di appartenenza”.
“La scomparsa dei minori italiani è invece, nella maggioranza dei casi, legata a situazioni di disagio psicologico, a traumi, a tensioni in famiglia e, il più delle volte, si risolve nel giro di pochi giorni con il rintraccio o il rientro spontaneo”, ha proseguito Lamorgese, evidenziando che “non mancano, tuttavia, casi di scomparsa determinati da situazioni di grave malessere, conseguenti a debiti di droga o di gioco, a cyberbullismo, adescamenti in rete, o a forme di diffamazione estrema, che possono concludersi in tragedie. Né infrequenti sono i casi di sottrazioni genitoriali dei minori, specie nell’ambito di coppie di nazionalità diversa”.